Rifiuti, stop discarica Sicula Trasporti Lentini: corsa contro il tempo

Rifiuti, stop al Tmb di Lentini: corsa per evitare l’emergenza in Sicilia

La discarica della Sicula Trasporti a Lentini (foto agenzia stampa Dire)
Riunione a Catania: si cercano altri impianti, incognita costi
LA GIORNATA
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PALERMO – L’allerta rifiuti in Sicilia scatta a metà mattinata di un caldo venerdì di giugno, e la temperatura diventa ancora più incandescente. All’ingresso della discarica di Lentini, che serve circa duecento comuni siciliani, un foglio con tre righe: “Oggi l’impianto chiuderà alle ore 12 e fino a data da destinarsi”.

Rifiuti, giornata ad alta tensione

È l’incipit di una giornata lunghissima, trascorsa con lo spettro dell’ennesima emergenza rifiuti in una Sicilia già alle prese con la carenza d’acqua. Una giornata che si concluderà con una soluzione tampone: una ordinanza che consenta di portare i rifiuti destinati a Lentini in altri impianti dell’Isola. Una scelta che però farà lievitare ulteriormente gli extra-costi per i comuni, che nel frattempo guardavano alla manovrina in approvazione all’Ars con la speranza di rientrare dalle spese già sostenute.

Lombardo: “Ennesima vergogna”

L’aria si fa pesante quando ametà mattinata di venerdì il deputato di Sud chiama Nord e sindaco di Roccalumera, Giuseppe Lombardo, dà la notizia: “L’unico impianto per la gestione dei rifiuti per circa duecento comuni della Sicilia chiude improvvisamente e senza preavviso fino a data da destinarsi”, dice Lombardo. Il deputato deluchiano poi rincara la dose contro il governo regionale: “L’ennesima vergogna che si consuma in piena estate colpendo la metà dei comuni siciliani”.

La lettera della Sicula Trasporti

Fino alle 14 dai cancelli dell’impianto di contrada Coda di Volpe si vede soltanto qualche camion in uscita. Mezzi che erano riusciti ad accedere in mattinata, prima dello stop all’impianto di Tmb. La chiusura di fatto della discarica della Sicula Trasporti, società in amministrazione giudiziaria, nel frattempo era stata annunciata con una breve lettera dell’azienda alla Regione e, per conoscenza, all’Arpa Sicilia, all’Asp di Catania e a tutti i comuni conferitori.

Poche righe con un oggetto che raggela i sindaci di mezza Sicilia, in primis quello di Catania Enrico Trantino: “Comunicazione chiusura impianto Tmb”. L’azienda spiega che lo stop è dovuto al provvedimento emanato il 10 giugno dal servizio Autorizzazioni e valutazioni ambientali dell’assessorato regionale al Territorio e ambiente che “nega l’autorizzazione al proseguimento dell’attività in attesa della definizione delle istanze di verifica di assoggettabilità a Via”. Tradotto: “L’assessorato non ci dà l’ok ad accogliere e trattare altri rifiuti”.

Ma la Sicula Trasporti fa anche riferimento a un provvedimento del gip del tribunale di Catania, ed è anche per questo che al tavolo convocato in fretta e furia nel capoluogo etneo siede anche la Procura. L’azienda sostiene di “non condividere” le “perplessità” degli enti che hanno stoppato l’attività dell’impianto ma “ritiene di doversi adeguare”.

Catania sorvegliata speciale

La situazione è pesantissima. Catania è la sorvegliata speciale nell’ennesima emergenza rifiuti che si prospetta per la Sicilia. Trantino si attacca al telefono e nel frattempo lancia un messaggio via social ai catanesi, invitandoli a rispettare il calendario di raccolta “per scongiurare l’emergenza” nell’attesa di una soluzione.

Sul tavolo della riunione in prefettura c’è l’ipotesi di una ordinanza “contingibile e urgente” che dovrebbe essere emessa dal governatore Renato Schifani facendo leva sull’articolo 191 del Testo unico sull’ambiente. Il provvedimento consentirebbe il conferimento in deroga. Alla fine si opta per una ordinanza che consenta di conferire i rifiuti in altri centri di trattamento.

Soluzione-ponte per scongiurare la crisi

“Un provvedimento straordinario per consentire il conferimento temporaneo dei rifiuti, prima destinati al Tmb di Lentini, in ulteriori impianti dell’Isola”, annuncia in serata l’assessore all’Energia Roberto Di Mauro. La mossa, però, non è di semplice attuazione. Servono i nulla osta dell’Arpa regionale e delle Asp dei territori provinciali interessati: Messina, Catania, Siracusa, Ragusa e Trapani.

Anche Di Mauro fa riferimento al provvedimento del tribunale: “È giunto in maniera inaspettata, quindi è necessario nell’immediato un atto straordinario al quale stiamo lavorando e che a breve dovrebbe essere definito”.


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