Rimorchiatore affonda: 5 morti, salvo solo il comandante catanese - Live Sicilia

Rimorchiatore affonda: 5 morti, salvo solo il comandante catanese

L'incidente a 50 miglia dalle coste di Bari
ADRIATICO
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Un rimorchiatore è affondato nell’Adriatico, a 50 miglia dalle coste di Bari: il bilancio è di cinque morti, salvo solo il comandante, un 63enne siciliano. L’incidente si è verificato nella notte a cinquanta miglia dalla costa di Bari, in acque internazionali di competenza croata.

Tratto in salvo il comandante, Giuseppe Petralia, 63enne catanese, ricoverato sotto choc in ospedale al Policlinico di Bari. Sulla vicenda procede la Procura del capoluogo pugliese. Quando è arrivata la segnalazione, la Capitaneria di Porto di Bari ha subito dirottato sul posto una imbarcazione che ha recuperato il comandante. Sul posto, per i soccorsi e le ricerche dei dispersi, sono al lavoro mezzi militari e civili: motovedette della Guardia Costiera di Bari e croate, cinque velivoli di Aeronautica militare, Marina e Guardia costiera italiana e croata, e 5 navi sono state dirottate sul posto. Il rimorchiatore era partito ieri sera da Ancona ed era diretto in Albania, a Durazzo, dove avrebbe dovuto rimorchiare un pontone.

Al momento dell’affondamento, le cui cause ancora non si conoscono, si è sganciato il cavo di rimorchio e il pontone si trova ora alla deriva al largo di Bari con 11 persone a bordo. In suo soccorso si sta dirigendo un altro rimorchiatore. “Da questa notte – fa sapere la Capitaneria di Porto – i familiari dell’equipaggio del rimorchiatore sono assistiti presso gli Uffici della Direzione Marittima”.

Due corpi senza vita appartenenti all’equipaggio del rimorchiatore affondato sono stati individuati in tarda mattinata da un mezzo aereo. I corpi delle prime due vittime accertate erano stati invece recuperati da una motovedetta croata. I cinque componenti dell’equipaggio del rimorchiatore della flotta della società Ilma, Impresa lavori marittimi di Ancona, sono quattro italiani e uno di nazionalità tunisina. Nella sede della Capitaneria di Porto di Bari, che sta coordinando le ricerche e le operazioni di recupero in collaborazione con le autorità croate, sono in attesa di notizie i famigliari delle vittime.

Non avrebbero avuto neanche il tempo di dare l’allarme i componenti dell’equipaggio del rimorchiatore affondato. L’allarme, infatti, è arrivato intorno alle 21 di ieri dal motopontone che l’imbarcazione affondata doveva rimorchiare. Sulle cause dell’affondamento, “repentino”, spiega l’ammiraglio Vincenzo Leone, comandante regionale Guardia Costiera Puglia, “speriamo di avere qualche elemento in più nel momento in cui riusciremo ad ascoltare con maggiore serenità il comandante che al momento è l’unico sopravvissuto dell’equipaggio di sei persone”. Anche le 11 persone a bordo del motopontone saranno ascoltate quando arriveranno a Bari “verosimilmente nella sera di oggi”. Alle 13 circa è stato infine individuato anche il corpo del quinto disperso tra componenti dell’equipaggio che erano in tutto sei. I cinque sono due marchigiani, due pugliesi e un tunisino.

Le ricerche sono andate avanti tutta la notte. Le condizione meteo non erano e non sono favorevoli, con vento da est che ha prodotto mare 5 e onde alte anche 2 metri e mezzo. Una della navi dirottate dalla Capitaneria di Porto di Bari, il mercantile Split, ha individuato dopo circa un’ora e mezzo dalla segnalazione il comandante, ancora vivo, e lo ha salvato. Dall’arrivo a Bari il comandante è stato ricoverato nell’ospedale Di Venere di Bari. I mezzi aerei poi hanno trovato la zattera che si è sganciata al momento dell’affondamento ma sulla quale non c’era nessuno. “Verosimilmente – spiega l’ammiraglio Leone – la repentinità dell’affondamento non ha consentito all’equipaggio di utilizzare i mezzi di salvataggio”. Lo stesso allarme “non è arrivato dal rimorchiatore – aggiunge il comandante – ma dal motopontone che si è accordo della situazione di emergenza e subito dopo aver lanciato l’allarme ci ha comunicato che il rimorchiatore era già affondato”.


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