Il ritorno di 'Scateno": "La pompa per diserbare le lobby in Sicilia"

Il ritorno di ‘Scateno’: “Una ‘pompa’ per diserbare le lobby in Sicilia” VIDEO

Il leader di Sud chiama Nord e l'agenda dei prossimi mesi
la conferenza stampa
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PALERMO – “Ho un regalo per il presidente Renato Schifani, la pompa per diserbare la Sicilia dalle lobby trasversali che gestiscono ogni cosa”. Con la mascherina sul volto e l’irroratrice sulle spalle, ‘Scateno’ De Luca annuncia il suo ritorno in battaglia, dopo un anno di stop tecnico “per motivi di salute”.

Non solo show nella sala stampa dell’Ars, il leader di Sud chiama Nord parla a braccio per più di un’ora, fa nomi e cognomi di presunti lobbisti degli appalti del trasporto pubblico, denuncia la “trasversalità” politica sulla “spartizione della Sicilia”, parla di “minacce ricevute” e lancia un “Governo per la liberazione del pizzo” che entrerà in funzione già nei lavori della prossima finanziaria. E a Schifani manda più di un messaggio.

Le lobby siciliane

“C’è una Sicilia che ci fa schifo, in mano alle lobby che si aggiudicano il servizio di trasporto locale, non lavorano la domenica. Mia figlia rimane a piedi, le corse saltano in continuazione, è stato impostato con una logica delinquenziale ed è in mano a una famiglia”.

De Luca parte dal trasporto pubblico locale per raccontare la Sicilia da quell’anfratto tra Giardini Naxos e Taormina. Parla di un ‘sistema’, che ruota attorno al miliardo e mezzo di euro stanziati dal governo per la mobilità territoriale. Il primo cittadino di Taormina ha trasformato il trasporto pubblico in trasporto pubblico-turistico, facendo lievitare gli introiti delle aziende e fornendo un servizio a residenti e turisti.

Quando ha presentato all’Ars la legge, “si sono messi in moto pezzi della maggioranza e dell’opposizione, se guardiamo i risultati, queste lobby sono trasversali, altro che decuffarizzare la Sicilia, mi sono arrivate minacce”.

“Il governo di liberazione dal pizzo legalizzato”

Il leader di Sud chiama Nord parte dall’analisi: “C’è un problema di modello di sistema, che va riformato, la nostra non è una valutazione nei confronti del governo Schifani. Lo stesso sistema è sempre esistito, ma qualcuno oggi è stato più spregiudicato rispetto al passato e si è fatto prendere con le mani nella marmellata. Rispetto a questo quadro vogliamo distinguerci ulteriormente e mettiamo in campo quello che avevamo annunciato un anno fa, che a causa delle mie condizioni di salute abbiamo dovuto fermare”.

“Ora posso ripartire – assicura De Luca – riprendiamo, lanciamo quello che per noi è il ‘Governo di liberazione dal pizzo legalizzato’. Non possiamo continuare a pagare in Sicilia il pizzo legalizzato, come le liste d’attesa, le conferenze dei servizi che non si fanno sono pizzo legalizzato. Il trasporto pubblico locale nelle mani di una famiglia che fa schifo è pizzo legalizzato. Che c’entra con i colori politici? Nulla. Noi non vogliamo partecipare alla guerra tra Guelfi e Ghibellini, ma quello che temiamo è la paralisi”.

Il messaggio a Schifani

“Se siamo alla vigilia del lancio delle monetine da un lato e di un governo – insiste Cateno – che a causa delle sue debolezze strutturali non ha la capacità di reagire, allora è meglio staccare la spina. Stare un anno e mezzo con questo clima, un governo che ha paura di osare e un’opposizione che pensa di sovvertire le sorti della Sicilia con gli slogan, comporta che la Sicilia continui a stare ferma al palo”.

Cateno De Luca parla dei prossimi obiettivi: “La nostra linea oggi è quella che abbiamo continuato a tenere, guardiamo alle prossime elezioni e non ci vogliamo arrivare essendo alleati da un lato o dall’altro. Se vogliamo continuare a esistere, possiamo continuare a fare la corsa in solitario, ma questo regalo non vogliamo farlo, perché quando il quadro è sereno prevale la tracotanza e la parte peggiore di un sistema. È quello che è successo fino ad adesso”.

Le prossime tappe

De Luca spiega che “a gennaio presenteremo il programma del nostro governo contro il pizzo legalizzato e i temi, in quest’ottica abbiamo il regalo per il presidente Schifani: il diserbante sono le riforme che vanno fatte, per cambiare il modello di Sicilia bisogna mettere il diserbante, noi parliamo di lobyzzazione della Sicilia, ogni pezzo della spesa pubblica appartiene a qualcuno con logiche emerse dalle dinamiche giudiziarie”

“Saremo all’opposizione”

“Se Schifani vuole adottare questo metodo, lo sosterremo dall’opposizione, la sfida che lanciamo al presidente è quella di cancellare queste situazioni, introdurre una riforma che è necessaria per monitorare le attività della pubblica amministrazione. Vogliamo alzare la qualità dei servizi urbani, ripristinare i fondi per i Comuni, abbiamo fatto 100 proposte per la legge di stabilità, abbiamo avuto un confronto di due ore e ora aspettiamo al varco il governo Schifani. Vedremo con questa legge di stabilità se inizierà a usare la ‘pompa’”.


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