CATANIA- Hanno fatto le ore piccole ma, alla fine, non sono riusciti ad approvare la delibera relativa al nuovo regolamento sul Decentramento Urbano e sul funzionamento degli organi delle municipalità del Comune di Catania. Il consiglio comunale convocato ieri sera, infatti, è saltato alle 2,30 del mattino. Non è bastata, dunque, quella che è stata una vera e propria seduta fiume, iniziata alle 18 e 41 e interrotta più volte, per permettere ai consiglieri di esaminare i numerosi emendamenti, oltre 20 solo relativamente , presentati dai vari gruppi consiliari, per licenziare la delibera in discussione da lunedì scorso.
È stato necessario, infatti, per i componenti dell’assise cittadina, apportare alcune modifiche, in particolare per quanto riguarda gli emolumenti che percepiranno dalla prossima legislatura i consiglieri di circoscrizione e per quanto riguarda il numero massimo di sedute e commissioni. Non sono bastate, dunque, otto ore di discussione: troppo delicata la materia, evidentemente, per licenziarla in un’unica seduta di consiglio. Se ne riparlerà stasera, dunque, quando l’assemblea sarà chiamata a votare il piano di rientro per evitare il dissesto del Comune.
Stavolta, però, non ci saranno alternative: bisognerà votare tutte le delibere all’ordine del giorno legate a filo doppio le une con le altre. Dopo il regolamento, toccherà infatti alla delibera sulla riduzione delle municipalità propedeutica all’ancora più importante Piano di risanamento, da approvare entro giorno 4 febbraio e senza il quale il Comune non potrà accedere al Fondo di rotazione previsto dal Governo Monti e salvarsi, così, dal dissesto finanziario. Se non si riuscisse a licenziare tutte i punti all’ordine del giorno stasera, il presidente del Consiglio comunale, Marco Consoli, ha già preannunciato la possibilità di proseguire nel dibattito anche domani e, se fosse necessario, anche domenica.