"Accusatore inaffidabile", archiviata l'inchiesta che scosse Roccamena - Live Sicilia

“Accusatore inaffidabile”, archiviata l’inchiesta che scosse Roccamena

Non regge l'ipotesi di istigazione alla corruzione
IN PROVINCIA DI PALERMO
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PALERMO – Il grande accusatore viene definito “soggetto non proprio affidabile”. La Procura di Termini Imerese chiede di chiudere il caso e il giudice per le indagini preliminari archivia l’inchiesta per istigazione alla corruzione.

Nel 2022 in cinque ricevettero un avviso di garanzia per la vicenda che ruotava attorno alla ristrutturazione, avvenuta nel 2018, della piazzetta compresa fra via Roma e via Umberto I a Roccamena, in provincia di Palermo.

Inchiesta archiviata per Tommaso Ciaccio, difeso dall’avvocato Vincenzo Pillitteri, allora presidente del consiglio comunale ed ex sindaco (dal 2019 gli subentrò Pippo Palmeri, nei prossimi giorni si torna alle urne e Ciaccio è candidato); Damiano Civiletto, ex assessore; Francesco Foto, impiegato dell’ufficio comunale Lavori pubblici; Massimo Verga, allora responsabile del settore tecnico; Pietro Spataro, titolare della “Rinnovamento di Spataro Pietro sas”.

Secondo l’accusa, che si è sgretolata nel corso degli accertamenti, gli indagati avrebbero dapprima esercitato delle pressioni e poi offerto del denaro ad un impiegato dell’ufficio tecnico comunale, nominato responsabile unico del procedimento e direttore del cantiere.

L’obiettivo era convincerlo a falsificare la data nel verbale di inizio lavori, che risultava uguale a quella del conferimento dell’incarico alla ditta di Spataro (cognato di Foto).

Foto avrebbe avvicinato due volte il dipendente Giuseppe Moscarelli, offrendogli prima 500 e poi 800 euro. Dopo il rifiuto dell’impiegato comunale si sarebbe attivato l’allora sindaco Ciaccio che sul piatto avrebbe messo 1.800 euro.

Un racconto senza riscontri. Al contrario dalle indagini è emerso che gli unici soldi dati a Moscarelli servivano a pagare una multa salata per alcune irregolarità riscontrate in tema di di sicurezza nel cantiere. Insomma, lo avevano aiutato.

Da qui la richiesta di archiviazione avanzata dal pubblico ministero Lorenza Turnaturi e accolta dal gip Alessandra Marino.


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