Rush finale per i fondi europei | Crocetta convoca i dirigenti - Live Sicilia

Rush finale per i fondi europei | Crocetta convoca i dirigenti

In un anno bisogna spendere quasi due miliardi, altrimenti la Sicilia dovrà restituire le somme non utilizzate. Ma nei primi quattro mesi del 2015 la spesa ha segnato il passo. Il governatore oggi incontra i vertici della burocrazia.

Fesr 2007-2013
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PALERMO – Archiviata la sofferta approvazione del bilancio all’ultimissimo minuto, riparte la corsa della Regione per spendere (e non perdere) i fondi europei. Rosario Crocetta ha convocato per oggi a Palazzo d’Orleans una riunione con tutti i dirigenti generali, proprio per fare il punto sulla spesa del Po Fesr 2007-2013. La sfida è proibitiva: bisogna spendere poco meno di due miliardi nel 2015. Per avere idea di quanto titanica sia l’impresa, basta pensare che l’anno scorso la Sicilia, registrando una performance da record, ha certificato 825 milioni di spesa.

Insomma, al primo gennaio di quest’anno la situazione era già abbastanza complicata. I quattro mesi di esercizio provvisorio e le nebbie di incertezze che hanno avvolto fino al 30 aprile i conti della Regione (nebbie non ancora del tutto diradate) non hanno certo aiutato. Quattro mesi che se ne sono andati senza grandissimi progressi sul fronte della spesa dei fondi comunitari. Il ritmo di questo primo quadrimestre non è certamente quello giusto nemmeno per avvicinarsi all’obiettivo. E così il presidente della Regione, anche su questo fronte marcato stretto da Roma, intende serrare le file per accelerare al massimo sulla spesa.

Di dati parziali al momento non c’è traccia. Ufficialmente gli ultimi numeri noti sono quelli del 31 dicembre scorso: poco meno di 2 miliardi e mezzo di spesa certificata su un totale a disposizione di 4 miliardi e 360 milioni. Il fondo strutturale va speso entro il 31 dicembre 2015. Ma c’è in realtà la possibilità di ricorrere ai tempi supplementari, quanto mai provvidenziali per la Sicilia. C’è infatti un’altra scadenza per presentare le carte complete all’Europa, quella del 31 marzo 2017. Le operazioni di rendicontazione e controllo della spesa quindi potranno protrarsi anche nel 2016, così come alcune operazioni che rientrano nei requisiti fissati dalla normativa comunitaria.

La corsa contro il tempo per procedere ai pagamenti, rilasciando quietanza registrata alle imprese entro il 31 dicembre 2015, riparte dunque da questo mese.Con il difficile compito di recuperare il ritardo degli anni passati (soprattutto dei primi, gestiti dal precedente governo) a cui si è aggiunto il ritardo degli ultimi quattro mesi di stallo.

Un primo problema da affrontare è quello legato alle difficoltà di cassa, non solo della Regione ma anche degli enti locali. Gli assi in cui si sono accumulati i maggiori ritardi sono tra gli altri turismo e beni culturali. A settembre di quest’anno sarà possibile un’ultima rimodulazione dei fondi, spostando risorse da un asse all’altro.  Per cambiare passo nel finale si è avviato anche un processo di formazione e riconversione professionale che dovrebbe riguardare 400 tra regionali e dipendenti dei Comuni (50 quelli fin qui interessati dal primo modulo). Ma il richiamo dei riservisti potrebbe non essere sufficiente per vincere la guerra dei fondi Ue. Al termine della quale, una Sicilia squattrinata rischia seriamente di dover rispedire a Bruxelles centinaia di milioni non utilizzati.


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