Russia, cittadini impauriti per le sanzioni: lunghe code al bancomat - Live Sicilia

Russia, cittadini impauriti per le sanzioni: lunghe code al bancomat

Lo Stato guidato da Putin ha aumentato il suo tasso di interesse di 10,5 punti percentuali, passando dal 9,5% al 20%

La Russia e l’Ucraina stanno trattando per cercare di riportare la pace. I due stati hanno trovato la disponibilità da parte della Bielorussia che ha concesso un luogo sicuro per intavolare questa trattativa.

Intanto i cittadini russi impauriti per le sanzioni che potrebbero colpire gli istituiti di credito si sono diretti ai bancomat per prelevare i loro risparmi perché è anche arrivato lo stop selettivo al sistema di pagamenti Swift ha scatenato il panico nel Paese.

In molti si sono messi in fila già dalle prime luci dell’alba, per il timore di non trovare più denaro disponibile. Questa mattina la Banca Centrale russa aveva rassicurato i cittadini spiegando che “tutti i fondi” dei clienti “sono al sicuro e disponibili in qualsiasi momento”, ma l’intervento non è bastato a rassicurare i cittadini e video di lunghe code di decine e decine di metri arrivano in particolare da Mosca, San Pietroburgo e Khimki.

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Per fermare una corsa al rublo potenzialmente disastrosa, la Banca di Russia ha deciso di aumentare il suo tasso di interesse di 10,5 punti percentuali, passando dal 9,5% al 20% a partire da lunedì. In una nota, la banca centrale ha spiegato che l’operazione è destinata a proteggere la stabilità finanziaria e i risparmi dei cittadini dalla svalutazione. “Ulteriori decisioni sui tassi saranno prese prendendo in considerazione i rischi posti dalle condizioni esterne e interne e la reazione dei mercati finanziari, così come i movimenti di inflazione reali e previsti rispetto agli sviluppi economici”, ha indicato l’istituto.

Neil Shearing, capo economista presso Capital Economics, ha dichiarato: “La Banca centrale russa ha alzato stamattina i tassi di interesse al 20% ma altre misure saranno possibili nella giornata di oggi. Tutto ciò accelererà la recessione economica della Russia: ora sembra probabile un calo del Pil del 5%”.

“È probabile – ha continuato Shearing – che le sussidiarie di alcune banche russe all’estero subiscano forti pressioni (e potrebbero fallire), ma riteniamo che queste siano probabilmente troppo piccole per creare rischi sistemici”.

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