In una sala affollata da giornalisti, fotografi e cameraman, ci sono anche loro. Gli assessori della giunta Lombardo si presentano al completo, anche se arrivano alla spicciolata. Gli esterni chiamati da Lombardo in giunta vengono a solidarizzare col governatore, così come lo stato maggiore dell’Mpa: in prima fila ci sono Giovanni Pistorio, Carmelo Lo Monte, Francesco Musotto. Tutti lì ad ascoltare Raffaele, composti, silenziosi e pressocchè inespressivi. Poi, alla fine della lunghissima arringa, il rompete le righe. E strappare una dichiarazione una è impresa titanica. Gli assessori per lo più schivano i microfoni.
I più richiesti sono loro, i due magistrati Massimo Russo e Caterina Chinnici e il prefetto antimafia Giosuè Marino. Chissà che effetto ha fatto loro sentire il proprio presidente di Regione ammettere le proprie frequentazioni con Basilotta e Bevilacqua. Massimo Russo è sbrigativo e fa capire chiaramente di non voler dire molto: “Ciascuno di voi faccia le proprie valutazioni: si è trattato di un momento di chiarezza”. Stop. E a Orlando, che lo tira in ballo per avere deciso di camminare a fianco del governatore? “Non replico”, risponde Russo. Così come Giosuè Marino, defilato e serissimo. Prefetto, come commenta allora l’intervento del presidente? “Non commento, ha parlato lui”. Fine delle comunicazioni. E Caterina Chinnici, anche lei tirata in ballo da Orlando? “Devo scappare, mi scusi”. Via pure lei.
Un silenzio che qualcuno leggerà come imbarazzo. Malgrado i sorrisi dispensati dagli assessori alla fine dell’arringa fiume del governatore.