PALERMO – Telecamere intelligenti che riconoscono le targhe e attivano le ricariche dei veicoli elettrici, sensori che monitorano la salubrità delle aule scolastiche. E ancora, un sistema di gestione dei parcheggi che potrebbe scoraggiare la sosta selvaggia e App in grado di seguire gli studenti nel percorso di studi.
All’Università di Palermo il workshop del progetto S3 Campus sui nuovi prototipi delle aule smart conferma il ruolo di ‘laboratorio green’ dell’Ateneo, in collaborazione con quello catanese, mettendo la ricerca scientifica al servizio delle città. A moderare l’incontro è stato il giornalista di LiveSicilia Antonio Condorelli Caff.
Il direttore Fratini: “Valore strategico del progetto”
Livan Fratini, direttore del dipartimento di Ingegneria dell’Università di Palermo, ha aperto i lavori con i saluti istituzionali, sottolineando il valore strategico dei progetti che uniscono ricerca, innovazione e ricadute concrete sul territorio. Il direttore ha evidenziato che iniziative come S3 Campus rappresentano un motore di crescita per l’Ateneo, capaci di migliorare i servizi offerti alla comunità universitaria e di consolidare il ruolo del Dipartimento nei settori delle Smart Cities e dell’intelligenza artificiale applicata.
Telecamere intelligenti, non solo parcheggi
La ricarica dei veicoli elettrici è possibile semplicemente posteggiando accanto alle colonnine sperimentate nel progetto S3 Campus. Federico Testa, direttore di A.Cities, capofila del progetto di ricerca, spiega agli studenti che tutto è iniziato con l’intento di “semplificare la user experience dell’utente, che deve ricaricare il veicolo elettrico.
Gli sbocchi promettono di essere interessanti, soprattutto per le città.
“Abbiamo addestrato l’intelligenza artificiale – spiega Testa – delle telecamere che hanno percepito le angolazioni con cui i veicoli possono essere parcheggiati negli stalli. Gestiamo 1.500 punti di ricarica in Italia, la sfida è contrastare la sosta abusiva. Avere la possibilità di riconoscere la targa del veicolo, trasformarlo in meta dato, potrebbe farci sviluppare un protocollo con le forze dell’ordine per emettere la sanzione se si parcheggia abusivamente”.
Unipa, la rivoluzione delle aule smart e Softec
Il dipartimento di Ingegneria informatica ha creato le prime aule ‘smart’. Il controllo degli accessi alle aule per gli studenti e i docenti autorizzati avviene attraverso un’applicazione che, oltre a permettere l’apertura dei varchi, presenta tutta una serie di funzionalità che vanno dal monitoraggio del numero dei presenti, al rilevamento della qualità dell’aria, alla gestione dell’illuminazione e degli impianti HVAC (Heating, Ventilation and Air Conditioning).
A spiegare le caratteristiche del software che gestisce le aule smart è stato, in collegamento, Massimo Furoni, Chief Digital & Strategy Officer di Softec, società leader nel settore delle tecnologie digitali: “La qualità della vita di studenti, docenti e personale universitario sono al centro delle innovazioni installate presso l’Università di Palermo per il monitoraggio costante della qualità dell’aria, passando per la gestione in App di tutta la vita nel Campus, nel rispetto totale della privacy di tutti”.
“I dati di benessere ambientale raccolti con la sensoristica IoT, installata nel Campus – ha aggiunto Furoni – consentiranno di assumere decisioni consapevoli per regolare al meglio l’affluenza nelle aule, i sistemi di ventilazione e le temperature, garantendo così la migliore qualità dell’aria. Un ambizioso progetto destinato a rivoluzionare l’esperienza di studio e lavoro nei campus”.
Agate (Unipa): “Integrazione con IA”
Vincenzo Agate, ricercatore del dipartimento di Ingegneria dell’Università di Palermo, ha illustrato come il progetto abbia consentito di individuare soluzioni in grado di trasformare le aule in spazi intelligenti, grazie all’integrazione di sensoristica, elaborazione distribuita e tecniche di intelligenza artificiale. Ha anche spiegato il ruolo dell’app S3-Campus, che gestisce accessi, monitora le condizioni ambientali e offre supporto agli studenti attraverso servizi di recommendation capaci di personalizzare suggerimenti e percorsi sulla base dei dati accademici. Nel suo intervento, il ricercatore ha sottolineato che i prototipi presentati rappresentano un primo passo verso un Campus più moderno, efficiente e progettato attorno alle esigenze quotidiane della comunità universitaria.
Ignaccolo (Unict): “La svolta del Campus”
L’università di Palermo ha lavorato a stretto braccio con quella catanese. Matteo Ignaccolo è il direttore del dipartimento di ingegneria civile etneo, che si trova all’interno del Campus di via Sofia, dove sono state installate 16 postazioni di ricarica ‘smart’ con una potenza totale di 400 kW. “Queste colonnine – ha detto Ignaccolo – fanno parte di una rete alimentata anche da fonti rinnovabili. Un sistema di telecamere intelligenti leggerà le targhe in ingresso e gestirà le ricariche tramite app”.
Il convegno di Palermo segna il punto di passaggio tra il progetto S3 Campus, che si è concluso e le nuove sperimentazioni che potrebbero dare vita a nuovi percorsi all’insegna dell’innovazione e del rispetto dell’ambiente.


