PALERMO – Sala delle Lapidi avrà nuovamente un presidente vicario, per la gioia della neo maggioranza di Roberto Lagalla che potrà contare così su una poltrona in più. La novità non è di poco conto ed è contenuta in una articolata nota del presidente uscente, Totò Orlando, che in vista della convocazione del nuovo consiglio ha chiesto agli uffici di eseguire alcuni adempimenti, tra cui la predisposizione degli atti per la prima adunanza “in conformità a quanto previsto dallo Statuto”, con particolare riferimento all’ufficio di presidenza.
Una precisazione fondamentale, visto che Palazzo delle Aquile ha sì aggiornato il regolamento del consiglio comunale ma non ha mai fatto lo stesso con lo Statuto del Comune che, da un punto di vista del diritto, è prevalente. Orlando cita una copiosa corrispondenza e ricostruisce una vicenda a tratti surreale, con la delibera di giunta sul nuovo Statuto che praticamente è rimasta chiusa per cinque anni nei cassetti degli uffici senza che i consiglieri ne avessero più notizie.
Sta di fatto che, siccome lo Statuto non è mai stato cambiato, vige e supera il regolamento là dove ci siano divergenze, come, appunto, nel caso della figura del presidente vicario che per tradizione è appannaggio della maggioranza. Il regolamento l’ha abolita ma lo Statuto no e così il nuovo consiglio comunale dovrà eleggere non due, ma tre componenti della presidenza offrendo al centrodestra una casella in più del previsto.