Salpa il Nuovo Centrodestra |"Siamo già al 15 per cento" - Live Sicilia

Salpa il Nuovo Centrodestra |”Siamo già al 15 per cento”

All’interno della sala vi sono amministratori, consiglieri comunali, simpatizzanti di quello che è il partito nato dallo scisma del Pdl: insomma, chi ha lasciato il Cavaliere ed ha sposato la linea di Angelino Alfano.

 

CATANIA – “Avessi saputo che eravamo così tanti, avrei richiesto un’altra sala più grande”, basta una frase, la prima che passa dal microfono appena acceso dall’ex senatore Pino Firrarello, che subito scatta il battimano dei fedelissimi chiamati a raccolta alle Ciminiere. Ma, in fin dei conti, raccogliere oggi l’applauso non è certo quella che si dice una impresa titanica: è, del resto, il debutto siciliano per il Nuovo Centro Destra. E come ogni esordio che si rispetti c’è entusiasmo, una punta di orgoglio e tanta voglia, in fondo, di darsi coraggio. “Beh, coraggio fino ad un certo punto – racconta a Live Sicilia ancora Firrarello – perchè sa a quanto siamo? In Sicilia siamo almeno al 15%”. All’interno della sala vi sono amministratori, consiglieri comunali, simpatizzanti di quello che è il partito nato dallo scisma del Pdl: insomma, chi ha lasciato il Cavaliere ed ha sposato la linea di Angelino Alfano.

“Qualcuno diceva che saremmo stati quattro gatti ed, invece, domani presenteremo i nostri gruppi parlamentari: siamo 30 senatori e 29 deputati”, rafforza il concetto Giuseppe Castiglione. Il sottosegretario parla a braccio e pone i primi paletti: “Noi stiamo avviando una grande iniziativa politica ambiziosa con un leader conterraneo, rimaniamo ancorati al centrodestra per essere un forte riferimento europeo. Se siamo la nuova Democrazia Cristiana? La DC appartiene alla storia: è stata importante per far crescere l’Italia ma noi pensiamo ai giovani ed al presente”. E la parola che rimbomba di più all’interno della sala è “responsabilità”: “Noi abbiamo assunto una posizione di grande responsabilità. Una responsabilità che gli elettori di centrodestra premieranno. Noi ci siamo dati un limite temporale, entro il prossimo anno dobbiamo dare vita alle riforme: dalla legge elettorale al monocamerailsmo fino alle iniziative a sostegno dell’impresa”.

Infine, il più classico dei capitoli dedicati al governo regionale: “Non vogliamo stare nel governo Crocetta e non vogliamo sottogoverni. Ma, se ci sono le condizioni, possiamo aiutare la Sicilia se Crocetta ha intenzione di farlo”. Al tavolo, oltre a Castiglione e Firrarello, ci sono anche i senatori Salvo Torrisi e Pippo Pagano assieme al deputato regionale Nino D’Asero. Prendono la parola in tanti tra i presenti in sala. Ma il mattatore rimane lui, il sindaco di Bronte: “Siamo noi il centrodestra e questo laboratorio non poteva che nascere in Sicilia perché i più grandi cambiamenti sono sempre avvenuti in Sicilia”. L’ultima battuta è per l’abbandono al Cavaliere: “Ci siamo separati? E, vabbè, la vita continua”. Già. E continua adesso sul territorio, Comune per Comune, dove si gioca una battaglia nella battaglia con gli ex amici del Pdl-forzista: quella per accaparrarsi i consensi di quel che resta del centrodestra.

 


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