CATANIA – Sangue ed estorsioni. Roberto Ciadamidaro, ucciso da poche ore a Biancavilla, era tornato dal nord per incontrare amici e famigliari durante le vacanze di Natale. I sicari lo stavano aspettando. Nel 2005 era stato arrestato all’interno di un’operazione della Dda di Catania insieme a Giuseppe Mazzaglia e Placido Toscano, fratello di Salvatore, scomparso dal 1992 probabilmente all’interno di un regolamento di conti alle falde dell’Etna. Ciadamidaro sarebbe stato uno degli estortori degli agricoltori di Paternò, il cuore caldo della provincia di Catania. Gli investigatori erano arrivati a Ciadamidaro e ai vertici della famiglia Toscano Mazzaglia, indagando sull’omicidio di Gaetano Parisi, ucciso a colpi di pistola e lupara in contrada “Rinazze”. Parisi, sotto minaccia, controllava le campagne di alcuni agricoltori che a lui avevano affidato custodia e sorveglianza in cambio di denaro.
Nel 2009, Roberto Ciadamidaro è stato nuovamente arrestato per elusione della sorveglianza speciale. Pochi anni dopo si è allontanato da Catania ed è tornato appena due giorni addietro. Prima di essere ammazzato.