Sanità, stop a 700 assunzioni | Il Cga: "Il Tar decida nel merito" - Live Sicilia

Sanità, stop a 700 assunzioni | Il Cga: “Il Tar decida nel merito”

Infermieri e tecnici di radiologia avevano fatto ricorso al Tar etneo perché non era stato privilegiato il ricorso alla mobilità in un mega-bando. Ma i giudici si erano dichiarati "incompetenti", nonostante un ricorso identico al Tar di Palermo avesse portato all'annullamento di quella selezione.

Sicilia orientale
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Stop a oltre 700 assunzioni nella Sanità catanese. Con due sentenze, il Cga ha rispedito al Tar la vicenda riguardante un “mega-bando” per la stabilizzazione negli ospedali etnei di 79 tecnici di radiologia medica (41 con bando esterno, e 38 per mobilità regionale), e di 624 infermieri professionali (315 con bando, 309 per mobilità). Il Tar di Catania, che si era detto “incompetente” per giurisdizione, dovrà invece entrare nel merito di una vicenda esattamente identica a quella affrontata dal Tar di Palermo e conclusasi con l’annullamento del bando riguardante la Sicilia occidentale.

I giudici hanno quindi accolto il ricorso contro l’Assessorato regionale alla Salute e diverse aziende ospedaliere del “Bacino orientale”, di un gruppo di esclusi da quella stabilizzazione, che in prima istanza avevano chiesto l’annullamento di quei bandi con una motivazione molto semplice: prima di operare una selezione aperta all’esterno, l’assessorato avrebbe dovuto colmare i posti necessari attraverso il ricorso alla mobilità. Un ricorso identico a quello presentato al Tar di Palermo per il “Bacino occidentale” e vinto, anche nel merito dagli esclusi.

Il Tar di Catania, invece, di fronte a un analogo ricorso aveva respinto le istanze dei ricorrenti, dichiarandosi “incompetente” a decidere “dopo aver ritenuto – si legge nella sentenza del Cga – che la procedura di mobilità oggetto del bando di concorso impugnato ‘non consente di configurare in astratto interessi legittimi, situazioni giuridiche soggettive concepibili soltanto in correlazione con l’attività autoritativa dell’amministrazione … che costituisce il presupposto costituzionalmente obbligato perché una controversia sia attribuita, ai sensi, dell’art. 103 Cost., alla speciale giurisdizione del giudice amministrativo, ivi compresa quella esclusiva’”.

Insomma, secondo il Tar i ricorrenti che speravano di essere assunti attraverso il ricorso alla mobilità, non avevano il diritto di ricorrere contro i posti messi a bando per gli “esterni”. Ma i giudici del Cga la pensano in maniera diversa. Perché i posti messi a bando per gli esterni, non fanno che sottrarre quei posti alla procedure di mobilità, che, come affermato dal Tar di Palermo, deve essere comunque privilegiata rispetto alla selezione pubblica.

“L’oggetto della domanda dei ricorrenti – scrive infatti il Cga ad esempio sul ricorso degli infermieri – non verte sul semplice riconoscimento del diritto soggettivo alla mobilità in relazione ai 309 posti banditi, bensì coinvolge anche il riconoscimento dell’indebita sottrazione alla procedura di mobilità degli ulteriori 315 posti vacanti in pianta organica, assoggettati dal bando a concorso”.

Così, intanto, il Cga ha stoppato queste assunzioni. O meglio, obbliga il Tar di Catania, che se ne era “lavato le mani”, a decidere nel merito. I prossimi passi, quindi, sembrano già delineati: i ricorrenti chiederanno immediatamente la sospensiva sulle procedure di assunzione. Il Tar etneo a quel punto “dovrà” decidere nel merito. Di fronte a un ricorso esattamente sovrapponibile a quello per il quale i colleghi palermitani avevano deciso di annullare il bando per oltre seicento operatori della sanità della Sicilia occidentale. Lo stesso destino che attende, quasi certamente, i “colleghi” della parte orientale dell’Isola.


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