E adesso tocca all’ex assessore alla Salute, Ruggero Razza, entrare nell’epica battaglia campale che si sta combattendo intorno al governo Schifani, sul terreno (anche) della sanità. Il già titolare dell’assessorato interviene con un video, dopo il litigio tra Marco Falcone e Gianfranco Miccichè. Le parole (dure) sono precedute da una corposa didascalia (durissima): “Chi oggi parla di spartizioni, quando sedeva al governo della Regione, ha indicato i direttori generali delle Asp senza nessun criterio di merito. Noi, al contrario, abbiamo rispettato tutte le indicazioni del decreto Lorenzin e siamo andati ben oltre. Senza mai cedere a logiche di bottega. Ecco cosa sento di dire ai Siciliani”. Ed è l’ultima puntata di una sfida senza misericordia di colpi che è nata come uno scontro personale e sta finendo per assumere dimensioni molto maggiori dell’antefatto.
Le parole di Marco Falcone
Tutto, dunque ha avuto inizio con il celebre confronto a schiaffoni dialettici tra l’assessore all’Economia, Falcone e il coordinatore forzista, Miccichè. Con Falcone che, a un certo punto, sbotta: “Non è possibile che ogni assessore faceva disastri e solo tu eri quello che riteneva di essere l’uomo integro. La notte andavi a concludere accordi o chiedevi delle cose e poi incassavi. Il giorno dopo ti lamentavi, Quello che ti ha dato Musumeci e che ci ha dato, non ce lo darà mai nessuno”. Ecco l’elenco: “Sette direttori generali delle Asp, tredici presidenze, le più importanti le abbiamo avute noi, otto vicepresidenze. Tu di notte a incassare e di giorno ad attaccare Nello Musumeci. Tu hai smesso con Nello Musumeci e hai attaccato con Schifani. Gianfranco devi andare a casa, Forza Italia non ti riconosce. Devi andare a casa!”.
Miccichè, il giorno dopo…
Gianfranco Miccichè ci pensa su e scrive una nota: “Dopo avere letto i giornali di oggi e avere capito con esattezza quello che ha detto Falcone ieri, durante la Festa del tricolore di Fratelli d’Italia, auspico che la Procura della Repubblica di competenza, avvii immediatamente le indagini sul metodo di assegnazione degli incarichi fatti dal passato governo regionale, su mie ipotetiche pressioni”.
De Luca e le punture di spillo
Ma anche qualcun altro aveva notato e annotato quelle affermazioni. E’ ‘Scateno’, cioè Cateno De Luca, nel suo duplice ruolo di oppositore-possibile sostegno del governo Schifani. Che ha condensato il suo pensiero, in occasione di una nostra intervista, con una puntura di spillo: “Si parla di nomine, di incarichi… Ho visto i video e li hanno visti tutti. Direi che Falcone e Micciché sono rei confessi, praticamente”. Di cosa? La risposta: “Di una evidente colpa politica, di scelte fatte per lottizzazione, in barba al merito, e rivendicate. Rei confessi, ecco, non mi viene altro termine”.
Il video di Razza
Ed ecco, dunque, le parole di Ruggero Razza condensate in un video social, con un incipit che rammenta lo scontro tra Falcone e Miccichè e ‘l’invocazione’ della Procura: “Io mi permetto di dire: in Sicilia una cosa l’abbiamo fatta molto bene, abbiamo fatto anticipare le valutazioni della politica da una commissione. Alcuni di quelli che fanno la polemica oggi, sono gli stessi che, quando sedevano al governo della Regione, la scelta l’hanno fatta secondo criteri di spartizione”. E’ l’ultima puntata. Verosimilmente sarà seguita da nuovi episodi. (Roberto Puglisi)