Sant'Agata, la messa al Duomo e la processione: la DIRETTA

Sant’Agata, Renna: “No alla rassegnazione da gattopardo”

VIDEO. Nell'897esimo anniversario della traslazione delle reliquie, il pontificale presieduto dall'Arcivescovo

CATANIA – La Messa solenne celebrata dell’Arcivescovo di Catania, poi la processione intorno all’isolato della Cattedrale, in pieno centro storico. Una giornata intensa che chiude, di fatto, le festività in onore di Sant’Agata d’estate che vi abbiamo cominciato a raccontare già questa mattina.

Le parole di Renna

“Sogniamo insieme un modo diverso di amare la città: amare i beni di tutti è una forma di carità sociale. Non diciamo mai ‘siamo in Sicilia’, lasciamoci alle spalle quei passaggi del noto romanzo ‘Il Gattopardo’ con quella espressione rassegnata del Principe di Salina al delegato del governo piemontese: “Il sonno, caro Chevalleyè ciò che i siciliani vogliono”. No: i siciliani vogliono la qualità della vita e hanno smentito quella frase, con i loro Pino Puglisi, Rosario Livatino, Piersanti Mattarella, Pippo Fava e Biagio Conte”.

Lo ha detto l’arcivescovo metropolita di Catania, Luigi Renna, in un passaggio dell’omelia. “Sono gli esempi – aggiunge mons. Renna – del prendersi cura, sono la vera immagine della Sicilia, non quella degli stereotipi che creano alibi. Sono quelli a cui voi giovani soprattutto, chiamati dal papa a Lisbona a brillare della luce del Cristo, siete chiamati a ispirarvi. Prendiamoci cura della nostra città, tutti, perché il nobile nome di ‘cittadini’ che risuona al passaggio di Sant’Agata, sia confermato dalla coscienza pura di chi dice che ha fatto tutto il possibile per la sua città e perciò può gridare: ‘Viva Sant’Agata’. Vogliamo essere insieme buoni cittadini e devoti di Sant’Agata, mai una sola cosa senza l’altra”.

“Violenza sulle donne non è amare”

Ha aggiunto Renna: “A volte vediamo deturpate le relazioni con forme di violenza che ci fanno chiedere se sono state messe in atto da cristiani ed essere umani: sono le forme estreme che scaturiscono ad esempio in minacce e percosse verso la propria moglie, in femminicidio, uxoricidio, omicidio di una persona con la quale si stava vivendo una relazione che con leggerezza si chiama amore. No, quello non è amore: è violenza e va denunciata. E se uno veste il sacco e usa violenza alla moglie, sappia che fa un oltraggio non solo a sua moglie, ma a Sant’Agata: deve convertirsi”. 


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