Il Pm: "Santapaola è pericoloso, sì a sorveglianza e confische" - Live Sicilia

Il Pm: “Santapaola è pericoloso, sì a sorveglianza e confische”

Stamani la requisitoria dell'accusa al procedimento sulle misure di prevenzione: parola al pm Fabio Regolo
TRIBUNALE DI CATANIA
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CATANIA – A 85 anni, il superboss di Catania Nitto Santapaola è ritenuto ancora socialmente pericoloso. La sua leadership, nonostante la prolungata detenzione – e la distanza ovvia dalla sua città e da quelli che un tempo erano i suoi uomini, per via del 41 bis – non è mai stata messa in discussione.

E se dovesse uscire dal carcere, cosa non certo imminente per via degli ergastoli che ha preso, dovrebbe essere sottoposto alla sorveglianza speciale.

A chiedere la misura è stato il pm Fabio Regolo, nel procedimento sulle misure di prevenzione personali e patrimoniali a carico di Santapaola e altri. Dinanzi alla Corte, che ha in testa il presidente della sezione Maria Pia Urso, si decide su eventuali sorveglianze, ma anche sul sequestro di beni che per la Dda sarebbero riconducibili al clan Santapaola Ercolano, un tesoro da oltre sette milioni di euro.

Stamattina il pubblico ministero ha parlato per circa un’ora in aula, alla presenza in videoconferenza, tra gli altri, dello stesso superboss. In aula anche il difensore di Santapaola, il penalista Carmelo Calì.

L’accusa ha chiesto la misura di prevenzione personale per Santapaola, ma anche per altri tre “proposti”. La Procura catanese ha chiesto invece il rigetto della richiesta, dunque di non applicare alcuna misura, per Mario Palermo, il quale ha al suo attivo solo un patteggiamento per un’accusa minore, dunque nessuna pericolosità sociale già per la Dda etnea.

Palermo è difeso dagli avvocati Calogero Licata e Pietro Nicola Granata. Farmacista catanese ultraottantenne, è ritenuto uno dei detentori del tesoro del clan. Nel corso del suo esame, però, aveva dichiarato di non aver mai avuto alcun tipo di rapporti con Nitto Santapaola, anzi di non averlo mai neanche conosciuto.

Il pm infine ha chiesto la confisca di quasi tutti i beni sequestrati, con la sola eccezione di un bar. Sequestro che riguarda altre persone, non Santapaola, ma per gli inquirenti quei beni sarebbero riconducibili al clan.

Il procedimento scaturisce da un’indagine svolta dal Ros, culminata nella cosiddetta “operazione Samael”. Si tornerà in aula l’11 ottobre.


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