Scontro fra Lega e M5S | Conte pronto a lasciare? - Live Sicilia

Scontro fra Lega e M5S | Conte pronto a lasciare?

Il M5S pronto alla guerra, la Lega: 'Sapevate tutto'

 

MAGGIORANZA IN CRISI
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Guerra fra Lega e M5S. Sulla bozza del Def e i dettagli della pace fiscale si è consumato  il primo vero strappo fra gli azionisti del governo guidato da Giuseppe Conte. Che il tema stesse creando malumori tra i giallo-verdi era emerso già durante la scorsa settimana: è dovuto intervenire il ministro dell’Economia Giovanni Tria a trovare un punto d’incontro fra il Carroccio e i pentastellati e la cosa sembrava essere finita lì. Ora, dopo le accuse di ‘sabotaggio’ del def (la presunta “manina”) avanzate in tv dal vice premier Luigi Di Maio, la tensione è tornata alle stelle.

Il M5S: “Così non lo votiamo”. Fra i pentastellati, il primo a tuonare è stato il sottosegretario all’Economia Laura Castelli che ha ribadito la contrarietà dei suoi al testo approvato in Cdm. Nello specifico, i Cinquestelle si starebbero opponendo alla presenza nel decreto di quello che sembra un vero e proprio “scudo fiscale” per il rientro dei capitali all’estero, una misura che permetterebbe ai contribuenti morosi di regolarizzare l’imposta sul valore degli immobili e delle attività finanziarie svolte in altri paesi. Porte sbarrate anche dal ministro ai Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro: “Non permetteremo a questo def di arrivare in aula, prima dovrà essere pulito”. E dopo diverse ore di silenzio, è tornato alla carica il vice premier Di Maio, che non ha usato mezze misure: “Così non lo votiamo”. Dal leader M5S parole che lasciano intendere schermaglie con la Lega: “Il tema è politico e ha bisogno di un chiarimento politico. Ma chi pensa di poter suonare il requiem di questo governo si sbaglia di grosso”. Secondo alcune indiscrezioni, ad essere finiti nel mirino grillino sarebbero il tecnico del Mef Glauco Zaccardi e i big leghisti Giancarlo Giorgetti e Massimo Garavaglia, rispettivamente sottosegretario alla presidenza del Consiglio e vice ministro all’Economia.

La Lega: “Nessun sabotaggio, sapevate tutto”. Dal Carroccio, la prima replica è arrivata proprio da Garavaglia: “Tutti conoscevano il testo. Nessuno ha fatto il furbacchione, né i politici, né i tecnici che sono di alta professionalità. La collega Laura Castelli, come me, ha ricevuto i testi già venerdì scorso”. La tesi sarebbe quindi un frutto dell’accanimento pentastellato sulle scelte economiche leghiste. Alla fine,dopo il rientro da Mosca, è arrivata la dichiarazione del vice premier Matteo Salvini, che ha cercato di gettare acqua sul fuoco, con ironia: “Non arriveremo a credere alle scie chimiche. Oggi sono in Trentino ma domani volo a Roma per risolvere i problemi. Basta litigi”.

Conte convoca di nuovo il cdm. Intanto, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, impegnato al Consiglio europeo di Bruxelles ha invitato tutti alla calma: “Rivedrò il decreto articolo per articolo e decideremo insieme”. Ma alcune voci parlano di un Conte fortemente irritato dalle litigiosità della maggioranza, pronto addirittura a dimettersi  già oggi. Le indiscrezioni sono state smentite da Palazzo Chigi, ma dal premier è arrivata la convocazione per un nuovo Consiglio dei ministri straordinario, programmato per domani.


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