Scontro totale sui costi dell'Ars | M5s: “Micciché indegno e vile”

Scontro totale sui costi dell’Ars | M5s: “Micciché indegno e vile”

Commenti

    Fate sapere a Miccichè, Milazzo,Lo Curto e Rizzotto che se i 5S continuano così sono sulla buona strada, poiché questa è la strada delle persone perbene. Bravi Cappello, Zito e Sunseri.

    Ma alla fine, all’ARS si lavora oppure no ?! Questo è il dilemma.
    Sarebbe ora che qualcuno ci stupisse con gli effetti speciali e sarebbe bellissima !!

    Ricomincia la politica del Vaffa… poche idee ben confuse e tanta vuota propaganda.

    Un movimento che ha avuto un tracollo in sardegna, che perde consenso a livello nazionale, adesso per cercare di recuperare consenso torna a parlare di casta.
    Soltanto dimenticano che all’interno di quella assemblea improduttiva ci siete anche voi.

    U putiaru abbannia,la propria merce

    Non servite nessuno destra o sinistra o 5 stelle….. Siete scarsi….. Non amate questa terra..

    Micciche è meglio che non parli. Non è adatto a rappresentare le istituzioni

    Ormai è saltato tutto. E comunque aboliamo loStatuto Speciale per la RegioneSiciliana

    Politica del vaffa attuata solamente quando sono all’opposizione.

    Benissimo il M5S

    Intanto mi consola sapere da quale aggettivato presidente Ars sono rappresentati i siciliani e sta manfrina del parlamento più antico del mondo che per analogia mi ricorda su livelli diversi il monte dei parchi. Provate a lavorare.

    Micciche meglio non parlare .Proponga il taglio degli stipendi ai sigg deputati ed eliminj i privilegi. Riunisca il consiglio di presidenza e nel giro di 20 minuti può essere deliberato. Voglio vedere poi quale deputato o forza politica oserà osteggiarlo. I Siciliani sapranno come punirli

    Dicono che hanno fatto la conferenza stampa per denunciare la improduttività dell’ARS rispetto ai costi. Quindi se l’ARS approvasse 200 leggi all’anno loro sarebbero contenti e non si lamenterebbero della “casta”.
    Dimostrando con ciò ancora una volta l’assoluta incompetenza, inadeguatezza ed ignoranza sulle funzioni parlamentari, sulle condizioni del bilancio regionale (aggravate dagli stessi grillini con la norma ricattatoria che riduce i trasferimenti alla regione se non abroga i vitalizi) e sulla necessità di ridurre il numero delle leggi non di aumentarle specie in Sicilia che senza più Commissario dello Stato ormai le leggi se le fa dettare direttamente da Roma per evitare le impugnazioni.
    Ma questi sono gli stessi deputati che chiedono la semplificazione della legislazione e ora
    si lamentano perché non si complica la normativa regionale con una maggiore produzione legislativa ?
    Ma lo sanno che ci sono leggi di un solo articolo ed altre con centinaia di articoli e che per loro sempre ad una sola legge corrispondono ai fini della produzione legislativa da rapportare al costo dell’ARS ?
    Ma i 300 euro al mese ad una srl privata che gestisce (si fa per dire) una piattaforma online questi li versano ? E quale era il costo del loro lavoro ed il loro reddito e produttività prima di diventare deputati ? E cosa hanno prodotto di utile per i siciliani tutti i soldi che l’ARS paga ai deputati e per i deputati grillini ?
    Dato che sono così “moralisti”, con i portafogli degli altri, perché non rinunciano completamente ai loro compensi ? Tanto a che serve pagarli dato che nel parlamento regionale non contano niente ?

    Se non ricordo male il Presidente Micccichè disse: Che vivere con poco più di 1500 euro non era dignitoso per alcuni suoi colleghi ex presidenti. Il propblema che molti siciliani neanche il lavoro hanno! Presidente se il m5s rileva che il parlamento produce poco, dicono solo la verità ! Se sbaglio mi corregga! Lo statuto speciale è speciale solo per gli stipendi erogati non per le leggi approvate.

    E’ stato un grosso errore eleggere Miccichè presidente dell’ARS essendo lui difensore della casta per eccellenza …

    grilletti o grillini o come vi chiamate volate basso che la vostra ora e’arrivata,ci vediamo alle europee,anzi dopo le europee non vi vedremo piu’game over

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Gli ultimi commenti su LiveSicilia

E allora? Dov'è la notizia se tutto rientra nella norma. Ebbene, questo è il mese dell'ipocrisia (avete presente la valanga di "auguri" urbi et orbi?), quindi ci sta tutto e calza a pennello lo stupore per il "caro voli" che, invece è un fatto ordinario e ricorrente. Che Natale sarebbe senza l'albero, il presepe, il panettone e i politici che si stracciano le vesti per il caro voli? E, ovviamente, l'informazione che torna a battere sugli stessi tasti, stavolta con la piccola variante del concorso. Ok, tranquilli, passerà. Ma tornerà puntualissimo a Pasqua, insieme alla colomba e alle uova. Insomma, qual è la novità?

Dopo quarant’anni di precariato strutturale, presentare l’aumento delle giornate lavorative come una “svolta storica” appare non solo insufficiente, ma profondamente offensivo per migliaia di lavoratrici e lavoratori forestali. Portare le giornate da 151 a 174, da 101 a 124 e da 78 a 101 non è una riforma: è l’ennesimo rattoppo su una ferita che la politica regionale sceglie consapevolmente di non curare. Si continua a parlare di “passo avanti” e di “gestione sostenibile del territorio”, ma si evita accuratamente di affrontare il nodo centrale: la stabilizzazione di chi da decenni garantisce la tutela dei boschi siciliani in condizioni di precarietà permanente. Migliaia di operai che ogni anno vengono richiamati al lavoro, formati, utilizzati e poi rimandati a casa, senza certezze, senza dignità, senza futuro.Dopo 40 anni, non è accettabile che la Regione Sicilia consideri un aumento di qualche settimana lavorativa come una concessione straordinaria. Non è rispetto, non è valorizzazione del lavoro, non è programmazione. È solo il rinvio dell’ennesima riforma annunciata e mai realizzata.Si parla di sostenibilità ambientale, ma non esiste sostenibilità senza sostenibilità sociale. Non si può difendere il territorio continuando a tenere in ostaggio chi quel territorio lo cura ogni giorno. La vera riforma sarebbe uscire definitivamente dal bacino del precariato, riconoscendo diritti, stabilità e dignità a lavoratori che hanno già ampiamente dimostrato il loro valore.Dopo quattro decenni di attese, promesse e sacrifici, questo emendamento non rappresenta un traguardo: rappresenta l’ennesima occasione mancata. E soprattutto, una grave mancanza di rispetto verso chi chiede solo ciò che gli spetta.

Cateno De Luca sforna nuovi movimenti e partitini con la stessa velocità e noncuranza con cui passa dalle invettive agli apprezzamenti per tornare di nuovo alle invettive. Le vicende che lo hanno visto altalenante nei rapporti con l'ologramma e la banda bassotti politica ne sono la prova. Attualmente il pendolo è tornato ad oscillare a sinistra, ma quelli non ne vogliono sapere e di tentare un'altra avventura in solitaria non è cosa. Perciò il soggetto si agita e prova a restare al centro dell'attenzione mediatica non potendo essere al centro della scena politica. Come gli finirà lo vedremo, ma la credibilità politica è uscita fortemente minata dalle tante scelte sbagliate che si stanno "mangiando" anche l'aura di bravo amministratore sulla quale ha fatto sempre affidamento.

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