Più che per illustrare le misure già note, la conferenza stampa del premier Draghi è servita per confermare la convinzione con cui l’esecutivo ha adottato le misure e per affermare che su scuola e obbligo vaccinale, il governo Daghi non arretra. (Leggi la nostra diretta)
‘La scuola deve essere in presenza’
Il tema dell’Istruzione è quello principale e riguarda più da vicino anche la Sicilia. In questo momento la gestione del dossier istruzione vien promosso dai vertici romani. È il ministro Bianchi a parlare dell’Isola ricordando: “La Sicilia ha deciso di utilizzare i 3 giorni di vacanza a disposizione del calendario delle regioni”. Insistendo poi sul dato generale Bianchi ha affermato: “Abbiamo ripreso, come a settembre e come ad aprile scorso”.
Nel suo intervento il ministro dell’Istruzione snocciola i dati. Difende la scelta di riaprire affermando che sono pochi i sindaci (circa il 3 per cento) che hanno deciso di chiudere, pochi (il 3,6%) i docenti assenti perchè in quarantena. La missione comunicativa è chiara: la scuola non si deve fermare, non sono ammessi blocchi generali, sì agli interventi chirurgici. Non viene citato il caso campano dove pure Roma ha riscosso una vittoria. Il Tar infatti ha sospeso l’ordinanza del presidente De Luca che disponeva la Dad fino a 29 gennaio.
Cosa accadrà, quindi, in Sicilia è difficile saperlo. Questa mattina l’assessore regionale all’Istruzione Roberto Lagalla si è detto disponibile ad allungare ancora un po’ le vacanze con un rinvio di 5 giorni piuttosto che di tre. Impossibile sapere però se a Roma un tale intervento risulterà abbastanza chirurgico da non essere valutato come quello preso nella città partenopea.
In terapia intensiva, principalmente no vax
Il secondo tema è poi quello dei no vax e dell’obbligo vaccinale. Anche stavolta l’Isola è toccata dalla questione. Secondo l’elaborazione di Lab24 la percentuale più alta di non vaccinati (in rapporto alla popolazione) si trova in Sicilia: sull’Isola i no vax over 50 sono il 13,7% della platea vaccinabile.
Nè il premier Draghi, nè il ministro Speranza nei loro interventi fanno riferimento a singoli dati regionali eppure c’è una correlazione fra no vax, obbligo vaccinale ed eventuali restrizioni. “I colori delle regioni, cioè il grado di costrizione sociale a cui siamo sottoposti – ha detto Mario Draghi -, dipendono dai parametri che riguardano l’ospedalizzazione: quanto più riusciamo a ridurre la pressione tanto più potremo essere liberi. Questi sono i motivi sottostanti alla decisione”.
“Oggi siamo all’89,40% di over 12 con prima dose – ha poi spiegato il ministro della Salute Speranza -, quindi sono non vaccinati poco più del 10% over12 che occupa i due terzi di posti in intensiva e 50% in area medica. Vogliamo ridurre i non vaccinati per ridurre la pressione sugli ospedali. Obiettivo essenziale del governo – ha aggiunto Speranza – è provare a ridurre ancora l’area dei non vaccinati , una minoranza, per ridurre la pressione sui nostri ospedali”.
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Poi prima dall’altra parte il titolare di Palazzo Chigi aveva spiegato che nella decisione sul l’obbligo vaccinale per gli over 50 si erano prese a riferimento “le classi di età che occupano massimamente le terapie intensive”.
Nell’Isola la strategia adesso quindi è consentire le vaccinazioni. Per farlo oggi il presidente della Regione Nello Musumeci ha annunciato che a gli hub vaccinali nelle grandi città saranno aperti fino a mezzanotte. Basterà tutto questo a convincere chi ancora è indeciso?