Del “collegato” non c’è più traccia tra i lavori dell’Ars, forse perché il Governo è impegnato a cercare i fondi per finanziarlo, ma intanto i sindacati dei regionali scalpitano: senza l’approvazione del ddl Stralcio rischiano di saltare alcune norme fondamentali per i dipendenti della pubblica amministrazione regionale, dall’applicazione della Quota 100 ai prepensionamenti. Per questa ragione, per “sensibilizzare” le istituzioni sull’urgenza di questa vertenza, Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl Sicilia hanno scritto oggi al presidente della Regione, Nello Musumeci, agli assessori all’Economia e alla Funzione pubblica, Gaetano Armao e Bernardette Grasso, al presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, e a tutti i capigruppo di Palazzo dei Normanni, “affinché l’Assemblea Regionale Siciliana possa porre all’ordine del giorno ed approvare al più presto queste norme”.
Nello specifico, l’articolo 11 del Collegato “Disposizioni in materia di trattamento pensionistico dei dipendenti della Regione”, è composto dal comma 1, che consente la possibilità di applicare la cosiddetta Quota 100 anche ai dipendenti della Regione che ne facciano richiesta, mentre il successivo comma 2 prevede la possibilità di non applicare gli incrementi dell’aspettativa di vita ai molti che hanno chiesto il prepensionamento in virtù del sistema approvato con la Finanziaria regionale del 2015. Solo così sarà possibile scongiurare un possibile blocco dei pensionamenti che potrebbe verificarsi al 31 dicembre 2020 e che, scrivono i sindacati nella nota inviata a Governo regionale e Ars, “vedrebbe negare il collocamento in quiescenza soltanto a una minima parte di dipendenti regionali che ne hanno fatto richiesta, circa 400 su 5 mila circa, creando una situazione di disparità di trattamento ingiustificabile e inammissibile”.
“Chiediamo a tutti i soggetti interessati – dicono Gaetano Agliozzo e Franco Campagna, segretario generale e coordinatore regionale della Fp Cgil Sicilia, Paolo Montera e Fabrizio Lercara, segretario generale e segretario regionale della Cisl Fp Sicilia, Enzo Tango e Luca Crimi, per la Uil Fpl Sicilia – di portare la legge in Aula al più presto per l’approvazione, con particolare attenzione all’articolo 11 del testo, fondamentale per tutelare alcuni fondamentali diritti del personale regionale. Non possiamo permettere che, per motivazioni politiche, il personale pubblico della Regione resti un passo indietro rispetto ai colleghi di tutto il resto d’Italia, e anche di altri comparti della pubblica amministrazione della Sicilia”.
Il Collegato, approvato nelle Commissioni di merito e in Commissione Bilancio ormai mesi fa, giace tra i testi in attesa di essere calendarizzati per i lavori di Sala d’Ercole. Tra uno stop e l’altro, prima per le elezioni amministrative e poi per le Europee, il Parlamento regionale ha approvato altre norme, dalla semplificazione a quella sul Marina Resort, e si appresta ad approvare quella sulla pesca e a discutere quella sul diritto allo studio. Del disegno di legge stralcio quindi ancora non c’è più traccia.
“Si dovrebbe fare in tempi brevi – ha assicurato il presidente dell’Ars Miccichè -. Sui contenuti, le scelte definitive saranno fatte dal governo e dall’aula”.