Senza nome - Live Sicilia

Senza nome

Tante cose mi sconvolgono dalla tragedia di Lampedusa. Quella più grande è pensare che tante delle vittime non hanno un nome.

15 Commenti Condividi

Ci sono alcune immagini che mi resteranno dentro dell’ennesima tragedia che s’è consumata nel Mare Nostrum. Le salme disposte in fila sulla banchina, il pianto silenzioso della soccorritrice che le ha appena scaricate sul molo, la commozione del lupo di mare con il viso scolpito dalla salsedine che pensava, sbagliando, di averle viste tutte nella vita. Ma la cosa che più mi ha sconvolto è il pensare che quei corpi umani stesi dentro quei sacchi di plastica o adagiati sul fondo del mare non hanno un nome. Quegli esseri “creati da Dio a sua immagine e somiglianza” sembrano bovini in fila nel macello o tonni tirati su dal mare in una ricorrente mattanza. Non uomini dotati di dignità, sogni, speranze e angosce; solo anonimi migranti. Se solo riflettessimo fermandoci in qualche punto intermedio tra il sognante buonismo dell’accoglienza indistinta in un Paese alla canna del gas e l’osceno egoismo xenofobo di coloro che invocano pattugliamenti e respingimenti che non ci appartengono per indole e per cultura, forse scopriremmo che quei migranti un nome ce l’hanno. Così come una casa. E genitori, mariti, mogli, fratelli. Amori che un giorno rivedranno. Forse.

Ne ho conosciuti alcuni, di questi uomini senza nome. Perché quando arrivano nei nostri ospedali spesso faticano a capire che tu sei lì per aiutarli e mentono anche su quello. Che le tue domande non servono per rispedirli a domicilio come un pacco; ma per sapere e per capirli. Come pazienti e come uomini. Ne conquisti la fiducia a poco a poco. Basta un sorriso, o un piccolo gesto. Ultimamente, un hamburger con patatine dentro una scatoletta di cartone che fa tanto “benvenuti in paradiso”. E così cominciano a raccontarti dei lunghi viaggi in camion e delle guardie che pretendono il pizzo in denaro o in natura, di frontiere libiche spalancate e di centri di raccolta in cui la violenza sulle donne è regola. Fino all’arrivo in porto dove gli scafisti attendono il momento giusto per completare il carico. Uno di essi era eritreo, aveva un nome impronunciabile che abbreviammo in Tesfa. Arrivò con una tubercolosi avanzata. Lo tenni quasi un mese, medicandolo tutti i giorni attraverso un tubo che gli misi nel torace. Gli infermieri gli regalarono un paio di ciabatte, qualche pigiama pulito, dei biscotti. E lui un giorno, al termine della medicazione, tirò fuori il portafoglio e ci mostrò la foto dei suoi bambini. Andando via, si fermò un attimo accanto al letto, mi guardò e mi baciò le mani. Non so dove sia finito Tesfa, ma ho ancora negli occhi le sue mani scarne che tremano mostrando quella foto o prendendo le mie. Mani umane che si stringono. Perché, se qualcuno a Pontida o a Bruxelles non l’avesse capito, questi sono uomini come noi. Si ammalano, pregano, soffrono, ridono e tengono le foto dei bimbi nel portafoglio come noi. Essi amano e sono amati come noi.

Girando su internet ho trovato la traduzione di una canzone scritta da un cantante eritreo, anche lui un Tesfa, in ricordo della sua donna annegata nel Mare Nostrum. Solo una delle oltre 19.000 vittime accertate di questa strage senza fine. Ecco alcuni versi:

Mare, dentro di te sta il mio amore.
Hai preso la sua anima e il suo cuore.
Mare, riportala a riva, fammi parlare di nuovo con lei.
Cercala ovunque, trovala, fallo per me.
Mare riportami l’amore della mia anima
Insieme ai suoi compagni pellegrini di questo destino.
Creature del mare, siete voi gli unici testimoni di questa storia
E allora ditemi: quali sono state le sue ultime parole prima di partire
Mare! Non sei tu il mare? E allora rispondimi!

Che il mare non risponda è naturale. Che tacciano i burocrati dello spread è innaturale e disumano.


15 Commenti Condividi

Le nostre top news in tempo reale su Telegram: mafia, politica, inchieste giudiziarie e rivelazioni esclusive. Segui il nostro canale
UNISCITI


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI

Commenti

    si in effetti e’ molto chiaro nelle valutazioni della gestione disastrosa della sanità pubblica. che fare? non basta quindi avere il cognome che ha, il ns assessore alla sanità. la riorganizzazione se proprio si vuole fare, deve passare dal separare la sanità dalla politica e certamente non con i commissari ma occorrono persone preparate e qualcuno l’abbiamo e poi basterebbe a piccoli passi riformare dalle cose piu’ stupide e banali. dall’accoglienza ai PS alla pulizia nei reparti e poi verificare le attrezzature con scrinning e vedere l’uso che di queste viene fatte, e perche’ vi sono tempi lunghi per esami diagnostici che possono salvare vite umane, centralizzare gli acquisti ad un pool di persone competenti e senza affidamenti diretti, togliere il baronato dei professori e primari. stabilizzare infermieri e medici renderebbe molto di piu’.

    Finalmente una analisi coerente e veritiera. In considerazione del contenuto e del finale comprendo anche perché il MEDICO non si sia firmato.

    …. e poi i giovani medici siciliani, da anni precari nella nostra terra, vincono i concorsi negli ospedali del Nord e fanno la fortuna della Sanità delle altre regioni.

    due anni e mezzo per nominare i manager ( e neanche tutti -a Catania ancora non li abbiamo-) due anni e mezzo per rimodulare la rete ospedaliera con due progetti entrambi bocciati dal ministero e concorsi banditi nel 2011 mai espletati. Tutto ciò per salvare una ventina di piccole strutture inadeguate, tra cui un ospedale tanto caro al nostro Di Giacomo. Non c’è proprio niente da fare la nostra classe politica è veramente meschina

    manager politicizzati e incapaci, per mancanza di cultura specifica di raggiungere efficacemente obiettivi!!!

    Caro Roberto invidio i Catanesi che non hanno ancora i manager, a palermo nominati dilettanti improvvisatori incompetenti che stanno devastando!

    Sono una malata oncologica che frequenta purtroppo da molti anni ospedali siciliani e non.mi vengono i brividi quando sento che bisogna ridurre i costi della sanità.mi starebbe bene se i costi da ridurre fossero quelli creatisi dalla mancanza di una unica cabina per acquisto di forniture e gestione di appalti vari. Ma quando con un piano terapeutico ti presenti nella farmacia di una ASPe ti dicono che il Myelostim non te lo possono dare al massimo due e sperano che nel frattempo tu muoia.serve per tentare di ricostruire alcuni elementi del sangue che vengono periodicamente distrutti dalle aggressioni delle varie chemio.Caro ministro della salute un po’ di pietà anche per chi non ha santi in paradiso ma sta per andarci.grazie F.to’ pallina

    Una analisi impietosa ed una diagnosi ineccepibile del malato sanità.Il principale colpevole è la nostra politica che per tante,troppe volte ha imposto le persone sbagliate oppure ha preferito non decidere e non agire perchè più conveniente nella strategia di acquisizione del consenso e di gestione degli equilibri di potere. Un film del quale non si intravede, manco lontanamente, la parola fine.

    Come ti capisco caro collega: ma purtroppo noi abbiamo a cuore la salute dei pazienti e sopportiamo le angherie di questi politicanti in nome del giuramento che abbiamo fatto.I signori politici lo sanno e ne approfittano

    idem ad Agrigento

    Una legge con un solo articolo: e’ fatto divieto ai parlamentari europei, nazionali, regionali ed ai loro familiari ed affini di curarsi al di fuori della Sicilia, pena l’immediata decadenza. Successivamente si puo’ pensare a qualche altra categoria come sindaci, assessori, ecc.

    Condivido in pieno.
    La politica vede la sanità come un bacino di voti e un modo per arricchirsi: quanti soldi girano!
    I medici volenterosi e i malati sono solo dettagli che non contano.

    il lavoro è un conto, nessun operatore sanitario dovrebbe tirarsi indietro o esimersi dal prestare cure necessarie, ma non è scritto da nessuna parte che dobbiamo tollerare un sistema che non ci tutela e che non tutela il paziente. La stampa è un ottimo mezzo per esprimere un disagio, operatori sanitari o no armatevi di carta e penna e scrivete

    quanti dei nostri politici e politicanti sono medici? tanti……….. troppi………….

    … La politica ha sempre avuto in mano la sanità e, pur avendone la facoltà, non ha mai affrontato i problemi come avrebbero dovuto essere affrontanti, terapia adeguata finalizzata a guarigione … Ma come farebbe il politico di mestiere a vivere domani se oggi affronta e risolve i problemi della società? Regole certe, rispettate e fatte rispettare, efficienza, buon senso, razionalità, responsabilità, etc… Insomma fare in modo che ci sia sempre meno gente che supplica perché libera dal bisogno, fare in modo che ci siano sempre meno idioti nel libro paga dei contribuenti, rivalutare in maniera seria e responsabile la questione morale di berlingueriana memoria sono oggi l’agenda del politico? Non sembra. Sarà qualunquismo ma questo è lo stato d’animo diffuso.

    bella analisi purtroppo vera

    sopravviveremo all’estate e poi cosa pensate di fare?……è ovvio arrivare all’estata prossima tutto immutato, niente di nuovo

    siamo rimasti in tre, tre somari e tre briganti negli ospedali siciliani………..

    però noi cittadini dovremmo pretendere che questa gente lavori per il popolo, essendo essi pagati ed eletti dal popolo per fare ciò. Solo che forse lo spirito di ribellione è carente nelle nostre zone

    proprio due giorni fa la sig.ra Borsellino ha risposto con una lettera all’editoriale del direttore, non essendoci possibilità di commentare dico qua: sig.ra non ce la prendiamo con lei per il cognome che porta, ma è vero però che a volte la nostra storia ci precede e se non avesse avuto quel cognome non sarebbe lì a ricoprire quel ruolo. Non è certo colpa sua se la sanità siciliana è incangrenita, lei ha ereditato una situazione pesantissima, ma piangersi addosso non è la soluzione ai problemi. Lei è lì, noi siamo al fronte, è assessore faccia quello che in suo potere e poi riceverà ringraziamenti glielo garantisco

    quando, per necessità estrema. questi personaggi vengono nei nostri ospedali pretendono la luna, che tutto sia in ordine, possibilmente la stanza singola con bagno in camera. Non gli va proprio di aspettare 10 giorni per una gastroscopia o per qualsiasi altro esame, cosa che invece fa l’utente normale. Rompono solo le scatole, sono arroganti e presuntuosi, normalmente si presentano così:io sono cugino di…, pronipote di… etc etc

    sir.ra Borsellino siamo veramente con l’acqua alla gola deve fare qualcosa

    la politica cosi com’è e diventata una zavorra per la società, non riesce a prendere decisioni, ha un costo enorme. E’ vero se speriamo che la politica cambi se stessa allora moriremo prima

    ….”La politica ha sempre avuto in mano la sanità”…..”Colpevole di aver sempre favorito persone che andavano messe in punti strategici solo per far contento qualcuno e che mai avrebbero risolto un problema se la risoluzione di esso avrebbe comportato l’andare contro le direttive della politica, per carità a prendere decisioni a volte si perdono consensi”…..

    mi auguro che lei “prosatore” in virtu’ di cio’ che scrive abbia preso una posizione ferma e intransigente di condanna per cio’ che e’ accaduto recentemente a quel dot. Robin Hood del cervello altrimenti il suo e’ un bel predicare il digiuno a corpo pieno.

    non c’è virtù nello svolgere il proprio lavoro con onestà è un dovere come tanti, ma c’è virtù se questo lavoro viene svolto tra mille difficoltà senza una certezza del domani. Non siamo, noi operatori sanitari, organi preposti a giudicare chichessia per questo esiste la magistratura, e se c’è stato un reato è giusto che si paghi la pena prevista. Ma se invece il parlare e dare giudizi si basa solo su dicerie di corridoio per cortesia lasciateci fuori da questa discussione

    stanchi di aspettare, stanchi di lavorare senza prospettive

    ma il dott. di giacomo, dopo il 16 settembre, non doveva organizzare una manifestazione? su scurdau o è in altre faccende affaccendato?

    ancora non avete capito che ci sta prendendo in giro tutti? contro chi deve manifestare? contro se stesso? è come ponzio pilato se ne laverà le mani

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *