CATANIA. “Io non c’entro assolutamente nulla con lo scandalo”. Il sindaco uscente di Catania e, soprattutto, ex assessore regionale alla Famiglia, Raffaele Stancanelli, tiene a ribadirlo con forza. Nell’affaire dei Servizi sociali che lo vede imputato ma con la sua posizione che è già caduta in prescrizione, Raffaele Stancanelli lo spiega senza mezzi termini: “L’unica imputazione che ho – racconta a Livesiciliacatania – è quella di “abuso d’ufficio”. Avrei indicato dei commissari, così come avevo sempre fatto da assessore regionale, e quello che mi viene contestato. Ma tutti quelli che ho indicato sono stati prosciolti quindi non c’entro nulla con l’aggiudicazione, il bottino, i 20 milioni di euro o, peggio, la cricca. La mia è una situazione diversa e che nulla ha a che vedere con lo scandalo dei servizi sociali. Tengo a ribadire con forza la mia posizione”.
L’ex sindaco del capoluogo etneo torna, poi, su quello che fu il suo agire ai tempi delle cosiddette “segnalazioni”: “L’imputazione – prosegue – è relativa al fatto che non avrei potuto indicare quelle persone. Io da assessore regionale ho indicato centinaia, se non addirittura migliaia, di nomi che ho effettuato nella mia veste istituzionale: ma tutto questo nulla ha a che vedere con una scandalo col quale io non ho nulla di che spartire”.
Un’arringa difensiva che Raffaele Stancanelli conclude con una considerazione: “Mi si imputa che non avrei potuto segnalare o indicare persone che poi sono state nominate dal Comune di Catania. Ripeto, ne ho segnalate a migliaia di persone in tutta la Sicilia, con tanto di carta intestata: cosa avrei dovuto nascondere?”.