Catania invasa dalle prostitute| "Prestazioni" da 20 a 300 euro - Live Sicilia

Catania invasa dalle prostitute| “Prestazioni” da 20 a 300 euro

La mappa della prostituzione a Catania. Il tariffario: da 20 fino a 300 euro, il costo dipende dal tempo e dal tipo di prestazione. LA REGISTRAZIONE DI UN FINTO ADESCAMENTO. LE FOTO

La città a luci rosse
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CATANIA – “Ciao bello, andiamo a farci un giro?”. Dirette e civettuole, si avvicinano alle macchine che si accostano non appena intercettano un uomo. E’ solo uno dei modi di approcciare delle tante prostitute che infiammano le vie di Catania in quest’estate rovente. E’ raro vederle da sole: di solito sono sedute su un marciapiede ad aspettare una macchina, a gruppi di due o tre che sgambettano con i loro vestitini succinti sul bordo della strada. Per attirare l’attenzione dei tanti automosti, anche i più distratti, c’è chi s’aggrappa al palo della fermata dell’autobus e improvvisa una lap dance. Altre giocano insieme sfiorandosi i corpi.

La mappa della prostituzione è facile da tracciare, basta fare un giro in auto dopo il tramonto e constatare la loro presenza nelle zone, trasformate negli ultimi anni in veri mercati all’aperto del sesso a pagamento. Stazione, Viale Africa, Corso dei Martiri della Libertà,  Via VI Aprile (il cosiddetto Passiatore), Via Acquicella e Faro Biscari, e alcune zone della Circonvallazione.

E’ Viale Africa il nuovo cuore pulsante della Catania “a luci rosse”. Ogni sera sembra di assistere alllo stesso film: decine di macchine, che scorrono lente, che fanno il giro tra piazza Europa e la stazione dei treni fino a che non si accostano vicino al marciapiede dove sono riunite le ragazze. Bionde, more, rosse, alcune (tropp) nonostante il trucco pesante, si comprende essere minorenni. Dalle tante operazioni di polizia e dei carabinieri emerge dalle identificazioni che la maggior parte delle donne provengono dall’Europa dell’Est, con una larga percentuale di romene.

Una sera a Viale Africa con registratore e macchina fotografica in mano. Avvicinarle non è stato difficile, hanno creduto di avere davanti un potenziale cliente. “Quanto vuoi per andare in discoteca?”  Alla domanda chiedono una precisazione: “Tutta la notte insieme?” “La tariffa è all’ora” le fa eco una ragazza accanto a lei. “Per noi significa non lavorare tutta la notte” ci tiene a precisare. “Quanto vuoi?” Alla domanda risponde: “Porto anche la mia amica?”. “Si”. “Allora trecento euro – dichiara  – ognuno”. La serata, a conti fatti, costerebbe 600 euro.

Seconda fermata. Questa volta si avvicina una ragazza bruna, capelli castani e occhi verdi. Stretta in una tutina dorata, dimostra non più di 17 anni. “Quanto vuoi per un rapporto orale?” “20 euro  – risponde – tutto 50 euro ma esclude il rapporto anale. Il rapporto completo costa 100 euro, ma dobbiamo andare a casa”.  Aspetta, ma poi impaziente la giovane ragazza chiede: “Allora cosa vuoi fare? non mi fare perdere tempo”. Passano i minuti e la giovane spazientita si allontana.

Il tariffario del sesso a pagamento, dunque, si aggira dai venti euro ai cento euro l’ora, dipende dalla prestazione richiesta.

I controlli. La questura e i carabinieri di Catania, con il supporto della polizia municipale, hanno intensificato i servizi sul territorio. Le pattuglie nelle strade “del sesso” catanese sono aumentate, ma la presenza della divisa non sembra essere un deterrente efficace al fenomeno. Le forze dell’ordine hanno le mani legate anche dalla normativa italiana che prevede di poter perseguire lo sfruttamento e il favoreggiamento della prostituzione e non prevede. invece, il reato di prostituzione.

La fotografia del fenomeno a Catania anche dagli ultimi arresti eseguiti dagli uomini della Questura e dell’Arma è inquietante. Molte donne sono quasi ridotte in schiavitù, provengono dall’Est con la promessa di una vita migliore e poi vengono costrette a mercificar il loro corpo dai loro sfruttatori che le tengono sotto ricatto. Solo poche riescono a ribellarsi e arrivano alla denuncia.


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