PALERMO – Arriva ancora una volta la denuncia per una donna che gestiva un centro massaggi made in China. L'”Elegant massage” aveva aperto i battenti cinque mesi fa in via D’Amelio, al civico 82 di fronte al monumento della legalità, dove il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della scorta morirono.
I residenti e i commercianti della zona avevano più volte puntato il dito contro quel locale, dove le luci rimanevano accese fino a tarda notte e, dopo il sequestro del centro in via Emilia risalente a poche settimane fa, il coro di proteste si era fatto più forte.
Tutti, infatti, sapevano che tra quelle mura non venivano effettuati soltanto massaggi e a dirlo, sono anche gli annunci che, come spesso accade, venivano pubblicati dai titolari stessi dell’attività. I messaggi parlano di “massaggi paradisiaci” di “estremo relax” e sono rivolti soltanto a uomini.
Basti pensare che si trovano nella sezione “Incontri” di diversi siti internet. Le indagini avviate dai carabinieri hanno condotto alla denuncia di tre donne, Y.X di 29 anni e W.Y di 27, oltre ad una pregiudicata di 31, C.X. Quest’ultima è accusata di favoreggiamento della prostituzione, le altre due cinesi di favoreggiamento personale: nonostante fossero dipendenti della 31enne, infatti, hanno tentato di ostacolare le indagini negando ripetutamente di essere coinvolte nel giro di protituzione.
In base al racconto di alcuni clienti interrogati dai carabinieri, le massaggiatrici avrebbero chiesto trenta o quaranta euro in più per un “extra” alla fine del massaggio. La prestazione sessuale avveniva sul lettino, in doccia o in vasca da bagno. Le indagini sono tuttora in corso per risalire ad eventuali altre persone coinvolte. Sono stati sequestrati 420 euro, considerati frutto dell’attività illecita.