Si decide tutto a Roma, questa Sicilia non conta più niente

Si decide tutto a Roma, questa Sicilia non conta più niente

Commenti

    Ha ragione cateno de Luca quando parla di sudditanza e di vergogna regionale. Siamo a 90 gradi da almeno 50 anni e nessuno ha mai sbattuto i pugni sul tavolo per noi.In primis i nostri politici regionali.

    Non contano a Roma figuriamoci nella solita Sicilia del medioevo mossa dal solito elettorato bavoso in cerca di elemosine….. retta da personaggi di quart’ ordine….

    Siiii viva l’italia

    Le cose di Sicilia sono sempre state decise altrove, specialmente da quando esiste l’Autonomia

    Grillo, giullare, è riuscito a capovolgere litalia col suo movimento, che io odio. Noi siciliani, escludendo la classe politica attuale che ha ben ragione a stare attaccata a Roma, cosa mai abbiamo fatto e cosa potremo fare ?

    Musumeci era quello dell’orgoglio siciliano di diventerà bellissima……..è diventato lo zerbino di Meloni

    Menomale che prendiamo ordini da Roma.
    Soltanto un siciliano dello spessore etico e politico di Silvio Milazzo riuscì, nell’ottobre 1958, a smarcarsi dal potere centrale della Democrazia Cristiana dando vita ad una esperienza politica (l’operazione Milazzo) che coinvolse tutte le segreterie politiche dei partiti politici siciliani, con l’appoggio esterno di PSI e PCI, per affrancare la Sicilia dagli ordini della Democrazia Cristiana romana e, segnatamente, dall’ingerenza del potente gruppo fanfaniano.
    Ma allora i politici siciliani si chiamavano Silvio Milazzo, Emanuele Macaluso, Dino Grammatico etc…. Fu un sogno che durò poco, fino al febbraio 1960, quando la Democrazia Cristiana riprese il sopravvento.
    Ma questa storia gli attuali nostri statisti siculi neppure la conoscono.
    Menomale che prendiamo ordini da Roma.

    Perchè i nostri politici locali non hanno spina dorsale e autorevolezza. Basta vedere quegli sprovveduti che si sono apparentati con quel fenomeno da baraccone di Salvini!

    Ma chi ha causato il disastro della città di Catania salita alla cronaca per la enorme quantità di rifiuti per le strade può aspirare ad essere eletto alla camera o al senato? I catanesi sono rimbecilliti evidentemente. Come i siciliani visto che ancora credono a Nello nonostante i disastri nella sanità nella gestione dei rifiuti e nella gestioni dei concorsi.

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Gli ultimi commenti su LiveSicilia

Furti a ripetizione nelle scuole ( ben tre incursioni in una settimana alla scuola media Scina') e adesso nella sede di un testata giornalistica. La mafia vuole distruggere la cultura perché toglie manovalanza alla criminalità. Più presidi, non è giusto che si ci debba appoggiare soltanto ai mezzi di sicurezza privata.

Mhaa ce tutta palermo da rifare strade urbane extraurbane insomma questo e tutto quello che hanno seminato magna magna e stop prima da bambino mi ricordo c'era la cassina che faceva continuamente il manto stradale ora lo fanno ogni 40 anni e quando lo asfaltano o riempino le buche li fanno malamente e alle prime piogge va via e chiaro che sono se sono incompetenti x le cose semplici figuriamoci x quelle grandi

Cuffaro è già tanto che in Italia ti sia consentito di fare politica. Si ritiri. Le sue argomentazioni non reggono. Faccia qualche passo indietro. La riabilitazione non comporta l'obbligo di fare politica. Il reato commesso è stato nel suo ruolo di Presidente della Regione. Quindi l'ha commesso come soggetto politico e istituzionale ed è stato gravissimo. La pena che ha scontato l'ha scontata da uomo delle istituzioni e non da Cuffaro comune cittadino. Avere scontato la pena non cancella il reato. Si rassegni e torni nel Burundi. La sua riabilitazione non può e non deve comprendere la possibilità di fare politica. In una Nazione seria non doveva accadere che lei abbia potuto fare politica. La sua dignità a calpestarla è stato lei.

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