Si riuniscono i Centristi all'Ars |Possibile il divorzio da Crocetta - Live Sicilia

Si riuniscono i Centristi all’Ars |Possibile il divorzio da Crocetta

Riunione del gruppo nel pomeriggio. Il governatore nega tensioni. Cordaro (Cantiere popolare) lo attacca.

Maggioranza
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PALERMO – La rottura è nell’aria da un pezzo, oggi potrebbe essere sancita. I rapporti tra Rosario Crocetta e i “Centristi per l’Europa”, cioè gli ex Udc guidati da Gianpiero D’Alia, sono tesi ormai da settimane. E nel pomeriggio il gruppo parlamentare ‘Centristi per l’Europa’ si riunirà a Palazzo dei Normanni, alla presenza di D’Alia, per discutere della situazione politica alla Regione, alla luce delle dimissioni di Gianluca Miccichè, assessore di riferimento del partito, dopo le polemiche sul caso dei fratelli disabili.

“Faremo le nostre valutazioni e definiremo una linea comune”, dice il capogruppo dei centristi all’Ars, Mimmo Turano. Due le ipotesi in campo: l’indicazione del nome in sostituzione di Micicchè – malgrado i rumor di stampa che darebbero al suo posto Emiliano Abramo, esponente della Comunità di Sant’Egidio scelto dallo stesso Crocetta – oppure l’uscita dal governo, mantenendo l’appoggio esterno o nel caso più estremo col passaggio all’opposizione.

Sui rumor che indicano un ipotetico irrigidimento del governatore Rosario Crocetta rispetto ai ‘centristi’, Turano afferma: “Non ho capito se Crocetta vuole fare il governo dei leali o il governo degli amici. Per la mia lealtà so di non essere suo amico”.  A smentire i rumor, apparsi oggi sulla stampa, è stato oggi lo stesso Crocetta in una nota in cui si sottolinea il rapporto leale con D’Alia e i suoi. 

L’attacco di Cordaro al governatore

Toto Cordaro

Sul tema oggi è intervenuto il capogruppo del Cantiere popolare Toto Cordaro, che prendendo spunto dalle presunte fibrillazioni nella maggioranza di governo ha attaccato il presidente della Regione: “Presidente Crocetta, la Sua esperienza e le Sue esternazioni hanno sempre, per usare un eufemismo, qualcosa di paradossale: se un deputato che dovrebbe esserle fedele fa gli auguri a Cuffaro, scoppia un caso politico; se Lei va a pranzo con Gianfranco Miccichè, capo del maggiore partito di opposizione in Sicilia, è tutto normale, perché ….. basta la sua parola! Peccato che la Sua parola sia la stessa che avrebbe dovuto ridefinire l’assetto delle ex province in Sicilia e da quasi cinque anni ha paralizzato un sistema che funzionava, con ricadute drammatiche per cittadini (disabili in primis) e dipendenti. La Sua parola è la stessa che avrebbe dovuto dare stabilità ai precari siciliani, che vivono invece in un costante e avvilente stato di incertezza. La Sua parola è la stessa che avrebbe dovuto ridisegnare il sistema della formazione in Sicilia ed ha prodotto solo macelleria sociale e disperazione. La Sua parola è la stessa che avrebbe dovuto risolvere il problema dei rifiuti in Sicilia e, dopo un’intera legislatura, il Suo governo si ritrova a scimmiottare le soluzioni proposte da Cuffaro oltre 10 anni or sono. La Sua parola è la stessa che avrebbe dovuto garantire l’ottimizzazione della spesa dei fondi comunitari ed invece ha visto e ci vede, ancora oggi, con centinaia di milioni di euro a rischio disimpegno. La Sua parola è la stessa dei tanti impegni solenni, presi pubblicamente nell’aula del Parlamento e mai mantenuti (ultimo in ordine di tempo quello sul riavviamento al lavoro degli ex sportellisti multifunzionali). La Sua parola, anzi le Sue parole, solo quelle e niente più. Presidente Crocetta- conclude Cordaro -, nulla di personale, solo una speranza politica: che questi mesi che mancano alla fine di questa nefasta legislatura possano passare presto”.


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