PALERMO – Davanti a Palazzo d’Orleans con addosso teli da bagno e stringendo in mano bidoni di plastica vuoti. Un nuovo flash mob? No. È la protesta organizzata dal deputato di Italia Viva, Davide Faraone, contro il governo regionale per la gestione dell’emergenza idrica in Sicilia.
Siccità, la protesta di Faraone
Il renziano si è recato questa mattina a Palermo, davanti alla sede della Regione Siciliana, accompagnato da un gruppo di persone armate di accappatoi e recipienti vuoti. Lo scopo? Manifestare contro il piano di razionamento dell’acqua come conseguenza della forte siccità che sta colpendo la Sicilia.
A scatenare la reazione del deputato e dei suoi fedelissimi, sarebbero stati soprattutto “l’immobilismo, la mancata prevenzione e, più in generale, le scelte scellerate dell’amministrazione sul tema della siccità”. La Sicilia è infatti in stato di emergenza a causa della crisi idrica e sono davvero tanti i comuni che hanno già emanato ordinanze funzionali al risparmio idrico potabile.
Anche a Palermo, da lunedì 7 ottobre, si partirà col piano sperimentale proposto dall’Amap, che prevede, a rotazione, la sospensione programmata della distribuzione idrica, un giorno alla settimana, in specifici quartieri.
Faraone e l’attacco a Schifani
Il deputato di Italia viva ha lanciato un nuovo attacco al presidente della Regione. “La causa del commissariamento dei rifiuti non può diventare il commissario” dice Faraone.
“È come se tu affidi al ladro la possibilità di arrestare i colleghi che hanno rubato con lui. Il governo nazionale dovrebbe accendere dei riflettori sulla Sicilia, non dare a Schifani altri poteri semmai sottrarglieli”.
“Non si può dare poteri commissariali alla causa del problema – ha proseguito – semmai bisognava commissariare Schifani. Lui ha l’atteggiamento del marchese del Grillo, perde interi pomeriggi a chiamare i suoi alleati di partito, per fare comunicati stampa contro di me. E tutti a fare la batteria dei comunicati contro di me”.
E ancora: “Questo lo fa anziché dedicarsi alla crisi idrica, la crisi dei rifiuti, alla crisi delle infrastrutture. Si dedica invece a me che ho osato dire che lui non ritengo abbia i requisiti per potere svolgere questo compito”.
“Con Lagalla esponenti civici”
“C’è stata una batteria di dichiarazioni, ieri, contro di me – ha aggiunto Faraone – ma io sto laddove sono convinto di stare. Non sto sempre al potere, a prescindere. Non so per quale ragione qualcuno deve mettere in relazione cose che in relazione non stanno. Sono all’opposizione di Schifani, Lagalla non è stato sostenuto da Italia Viva, ma da una lista civica. Non metto insieme le due cose, sono distinte e separate”.
ll capogruppo di Italia Viva alla camera ha parlato anche degli equilibri al Comune di Palermo e dei rapporti politici con il sindaco Lagalla.
“Ricordo che – ha proseguito – l’assessore in questione al Comune di Palermo è stato indicato da una lista civica, che si chiama ‘Lavoriamo per Palermo’, che ha indicato le figure di Totò Orlando, Maurizio Carta e Fabrizio Ferrandelli, tre di una lista civica, non di Italia Viva. Questa lista civica ha sostenuto Lagalla. Italia Viva si è presentata con il suo simbolo, alle elezioni regionali, contro Schifani. Noi restiamo all’opposizione di Schifani, come abbiamo sempre fatto”, conclude Faraone.
Nel video, Faraone ha spiegato le cause dell’attuale emergenza che, secondo lui, sono “da imputare a Schifani”, e ha attaccato i suoi oppositori politici.