Gli ispettori del lavoro mancavano già nel 1975, noi si faceva senza.
Siccità: “Prepariamoci a estate critica”, il ministro: “Possibili razionamenti”
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Comuni tutti falliti. Fonte di debiti per tutti. Occorrerebbe chiuderne il 50% minimo, mandare tutti a casa ed accorpare più servizi possibili per tamponare perdite. Ma nessuno ha gli attributi per farlo. Si continuerà ancora a bruciare soldi e fare ulteriore debito.
Anche la chiesa e una sconfitta sociale
Mai più un voto per nessuno.
Che tragedia immensa più sicurezza sul lavoro.
Solo ieri l’Autorità di bacino della Presidenza della Regione Siciliana ha scoperto che le criticità dell’approvvigionamento idrico, già durante l’estate, sarebbero fuori controllo e insufficienti ai bisogni delle persone, delle attività industriali e dell’agricoltura.
Il presidente Schifani e il responsabile dell’Autorità idrica, Leonardo Santoro, individuato il nemico nelle “evidenti mutazioni del clima” annunciano e promettono di essere passati dalla causa ai rimedi per rendere più efficiente la rete idraulica. Ma l’arroccamento regionalista ha abbandonato al degrado queste infrastrutture e oggi non riesce ad allungare lo sguardo a una nuova visione di adeguamento della capacità delle dighe, né di nuove tecniche agricole per l’irrigazione che sono fondamentali per la vita delle popolazioni. Nonostante il groviglio di finanziamenti – Pnrr, fondi strutturali 2021-2027, fondi di coesione, fondi resi disponibili della vecchia programmazione – ha perduto le risorse del Pnrr per i progetti irrigui e quelli per le perdite degli acquedotti, senza risolvere almeno uno dei problemi che la strangolano, dalle risorse idriche alla sanità, dai rifiuti allo sfangamento dighe.