PALERMO – Speriamo che stavolta sia davvero quella buona, ma l’annuncio dell’apertura del nuovo reparto di Terapia intensiva del Policlinico di Palermo suona come una beffa.
Arriva, infatti, nel giorno in cui la Sicilia passa in zona arancione. Un cambio di colorazione dovuto al superamento della soglia dei posti letto nei reparti di rianimazione, riempiti anche dai malati Covid.
Probabilmente le cose sarebbero andate in maniera diversa se nel conteggio sul tavolo del ministero della Salute ci fossero stati anche i 17 posti del Policlinico di Palermo.
Dalla struttura commissariale guidata dall’ingegnere Tuccio D’Urso, scelto dal governatore Nello Musumeci per mettere in pratica il piano di potenziamento della rete ospedaliera finanziato dallo Stato e dalla Regione, dicono che stamani “sono state risolte le ultime criticità” e i posti sono “immediatamente operativi”.
Per mesi è stato un reparto “fantasma”, nonostante fosse stato inaugurato il 5 agosto dal presidente Musumeci e dall’assessore Ruggero Razza, ma mai entrato in funzione. Mancava da parte della Amec di Catania, in consorzio con Compact, il collaudo degli impianti di areazione e dei gas medicali.
D’Urso ha scaricato le responsabilità sull’impresa scelta dalla struttura commissariale nazionale. Oggi annuncia che “sono state risolte le ultime criticità che ostacolavano la piena funzionalità dei 17 posti”.
I posti letto torneranno utili venerdì prossimo quando il governo nazionale prenderà nuove decisioni. Ma utili lo sono da subito per i siciliani che hanno bisogno di cure. Tra intoppi e ritardi in Sicilia sono stati realizzati poco più di 100 posti dei 571 previsti dal piano.