Covid in Sicilia, i dubbi sul rientro a scuola dopo le vacanze

Covid in Sicilia, i dubbi sul rientro a scuola dopo le vacanze

Il nodo da sciogliere è legato alla quarantena in caso di positivi in classe

PALERMO – La riapertura delle scuole è il primo tema che il governo si trova ad affrontare con l’inizio del nuovo anno. Al momento il rientro in classe è fissato per il 7 e il 10 gennaio (la maggior parte degli studenti). C’è la grande incognita dei positivi: quanti ragazzi non si presenteranno perché contagiati dal virus durante le vacanze?

Il consiglio dei ministri si riunirà mercoledì. L’obiettivo, sempre dichiarato, è di mantenere le scuole in presenza, ma non si escludono novità. Così come confermato dall’assessore regionale Roberto Lagalla a Livesicilia. C’è chi pensa, ad esempio alcuni presidi, ad un periodo cuscinetto in didattica a distanza per essere certi che il virus non sia in incubazione negli studenti.

Alcune novità sono già state decise prima di Natale. Dovrà indossare la mascherina Ffp2 tutto il personale che lavora a contatto con alunni che non sono tenuti indossare mascherine. Dunque l’obbligo riguarda i maestri e le maestre della scuola dell’infanzia, ma è esteso anche ai docenti delle scuole primarie e secondarie laddove ci siano alunni che per motivi specifici non possono indossare i dispositivi di protezione.

Sarà potenziato il tracciamento, affiancando se necessario al personale delle Usca l’esercito per i tampini e lo screening della popolazione scolastica. Il governo ha stanziato i fondi e dato indicazione agli istituti di rinnovare tutti i contratti a termine legati ala pandemia. Personale Ata e docenti aggiuntivi, circa 40 mila in tutta Italia, resteranno in servizio fino al 31 marzo. Poi il governo troverà i fondi per un ulteriore rinnovo fino a giugno.

Il nodo da risolvere riguarda la quarantena. La Conferenza Stato-Regioni tornerà a riunirsi nelle prossime ore. Sul piatto c’è l’ipotesi, nel caso di due studenti positivi in classe, l’autosorveglianza di cinque giorni (con test a 10 giorni) per i ragazzi vaccinati (o guariti dal Covid negli ultimi mesi) e la quarantena di 10 giorni con Dad per gli altri. Se i contagi dovessero tre spetterebbe alle Aziende sanitarie valutare la situazione caso per caso.

Così come immaginata la quarantena divide la politica. Non sono d’accordo Lega e Movimento 5 Stelle. Certo la questione dipende dal numero dei contagi. La variante Omicron dilaga in età pediatrica e la campagna vaccinale per i bambini fra i 5 e gli 11 anni è all’inizio e la soglia dei vaccinati è ferma all’8 per cento.

Cateno De Luca, sindaco di Messina

Sul tema della quarantena è intervenuto con una diretta Facebook il battagliero sindaco di Messina Cateno De Luca, secondo cui le “scuole . Le scuole devono essere lasciate chiuse almeno per quindici giorni”. Il problema vero secondo De Luca, sarebbe legato ai mezzi di trasporto: “I mezzi pubblici non sono sicuri. In questa fase di picco, come dicono tutti, perché riaprire le scuole subito? Per il solito capriccio? I sindaci non possono fare niente, perché il problema dell’edilizia scolastica non si risolve con un colpo di bacchetta magica”.


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