Sciopero Sisev: Regione in tilt | Ingroia: "Protesta rientrata" - Live Sicilia

Sciopero Sisev: Regione in tilt | Ingroia: “Protesta rientrata”

Uno sciopero dei 76 dipendenti della venture di Sicilia e servizi ha mandato in tilt il sistema informatico. A rischio stipendi e tredicesime. Ingroia però rassicura: "Abbiamo spiegato ai lavoratori che si tratterebbe di 'interruzione di pubblico servizio'. Così, la protesta è rientrata almeno fino a martedì, quando incontrerò il governo". Ma intanto, cresce la preoccupazione dei dipendenti regionali: indetto lo stato di agitazione.

La protesta
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PALERMO –  A rischio stipendi e tredicesime dei 20 mila dipendenti della Regione siciliana. Uno sciopero dei 76 dipendenti della venture di Sicilia e servizi ha mandato in tilt il sistema informatico, in particolare per quanto riguarda il settore della contabilità.

Il commissario liquidatore Antonio Ingroia aveva scongiurato per 24 ore il blocco del sistema informatico annunciando un tavolo tecnico che avrebbe convolto il governo. Ma allo scadere delle 24 ore, i dipendenti hanno ripreso lo stato d’agitazione bloccando tutto. “Stiamo provando a risolvere la questione dialogando con alcuni di questi lavoratori – ha commentato Ingroia nel primo pomeriggio -, speriamo che i disagi non siano gravi come potrebbero essere se lo sciopero proseguisse per altri giorni”.

Ma lo sciopero potrebbe si è interrotto in giornata. “Ho spiegato ai lavoratori – ha detto Ingroia – che avremmo potuto segnalarli alla Prefettura per ‘interruzione di pubblico servizio’. Così, mi è stato assicurato che lo stato di agitazione si concluderà a breve, almeno fino a martedì. Per quella giornata, infatti, – prosegue il commissario liquidatore di Sicilia e Servizi – incontrerò il presidente Crocetta e gli assessori competenti per capire quali soluzione si possono trovare per garantire la continuità dei servizi gestiti dai lavoratori di Sisev”.

Una volta ottenuta la certezza della fine dello stato di agitazione, poi, il commissario ha anche espresso la propria soddisfazione per il comportamento dei lavoratori: “Esprimo il mio personale apprezzamento – ha detto Ingroia  nei confronti dei dipendenti di Sicilia e Servizi Venture, per la disponibilità dimostrata al termine della complessa trattativa sindacale di oggi. Ancora una volta hanno dimostrato la loro sensibilità verso le esigenze di continuità di erogazione dei servizi informatici dell’Amministrazione, sospendendo lo stato di agitazione che per tutta la giornata ha mandato in tilt l’intera piattaforma infotelematica della Regione Siciliana. Confermo il mio impegno affinché l’incontro programmato per martedì 10 Dicembre con i lavoratori e le sigle sindacali, possa essere risolutivo della vertenza SISEV, garantendo i livelli occupazionali e il ripristino della normale operatività della società a garanzia della continuità dei servizi fino ad oggi erogati alla Regione”.

Ma come detto, lo stop del sistema informatico sta preoccupando i dipendenti della Regione. “In merito alla vicenda di Sicilia E-Servizi Venture, – dichiarano Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Ugl – il cui contratto di servizio come è noto a tutti scadrà il prossimo 22 dicembre, denunciamo l’incredibile inerzia da parte del governo regionale per evitare soluzione di continuità rispetto ai servizi erogati dalla Società in questione, con particolare riguardo alla predisposizione degli stipendi di tutti i dipendenti dell’amministrazione regionale. Allo stato attuale delle cose, – proseguono i sindacati – ciò che è più probabile che accada ed al tempo stesso deprecabile è che i dipendenti regionali non percepiranno né lo stipendio di dicembre né la tredicesima, se il governo regionale non correrà subito ai ripari per scongiurare questa concreta possibilità. È evidente che quanto si sta consumando in queste ore dimostra la gravità delle scelte nefaste dei governi precedenti finalizzate ad esternalizzare importanti servizi dell’amministrazione, quali la gestione delle banche dati per la predisposizione delle buste paga, così come l’incapacità dell’attuale governo ad essere consequenziale rispetto alle scelte che assume individuando per tempo soluzioni alternative per la internalizzazione dei servizi.

Infatti, la tardiva costituzione dell’ufficio per l’informatizzazione, – prosegue la nota – che ancora è allo stato embrionale, non prefigura la possibilità che si possa scongiurare il rischio del mancato pagamento di stipendi e tredicesime. Non possiamo consentire e non consentiremo che i dipendenti dell’amministrazione regionale, già tartassati e dileggiati ad ogni occasione, subiscano questo ennesimo sopruso insieme alle loro famiglie. Per questo chiediamo al governo regionale che si attivi senza indugio per individuare una soluzione adeguata che scongiuri in ogni modo possibile il mancato pagamento degli stipendi e delle tredicesime e riconduca nell’alveo dell’attività amministrativa interna la gestione delle buste paga dei lavoratori in modo che tale paventato disagio non debba ripetersi anche a partire dai primi mesi dell’anno nuovo. È indetto, pertanto, lo stato di agitazione dei lavoratori dell’amministrazione regionale che culminerà in azioni di protesta fino allo sciopero se non riscontreremo a breve risposte concrete da parte del governo regionale che tutelino i diritti dei lavoratori stessi”.

“La gravissima notizia, diffusa da alcuni organi di stampa, secondo cui sarebbero a rischio gli stipendi e i pagamenti dei fornitori della Regione siciliana, se fosse vera, – dichiara il sindacato Cobs/Codir – rappresenterebbe l’epilogo di una vicenda che dimostrerebbe, ancora una volta, come “Sicilia e servizi” sia un’altra società regionale partecipata da cancellare. Su alcuni di questi lavoratori di Sicilia e servizi, infatti, permarrebbe il dubbio che siano stati assunti, – proseguono i sindacalisti – oltreché per la competenza, anche per il requisito fondamentale di essere parenti di deputati o alti burocrati, forse frutto di una politica malata che rischia di mettere in ginocchio definitivamente l’economia dell’Isola. Il presidente della regione, Rosario Crocetta, se la verifica di tali notizie risultasse vera, intervenga immediatamente nella vicenda per ripristinare la legittimità nell’agire e verifichi anche se le procedure di assunzione di tutto il personale societario abbia seguito le procedure previste dalla legge per le società a finanza pubblica derivata. Nessuna solidarietà potrebbe, infatti, esprimersi – conclude il sindacato – a chi “gioca con il pane” di ventimila lavoratori regionali e migliaia di fornitori della Regione che aspettano di essere pagati per prestazioni già effettuate”.


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