Sicilia in fiamme, famiglie evacuate e J'accuse dei sindaci: mano dolosa

La Sicilia brucia, case evacuate e j’accuse dei sindaci: mano dolosa

Paura sul versante nord dell'Etna e sulle Madonie. Il Wwf: "Serve l'Esercito"
L'EMERGENZA INCENDI
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PALERMO – “Siamo stati sotto attacco. Non si capisce perché, ma le Madonie sono state colpite in modo chiaro. Alle favole crediamo quando siamo piccoli”. Le parole sono del sindaco di Petralia Soprana, Pietro Macaluso, ma la musica, la più funerea che possa esistere, sembra sia stata scritta dalla mano di chi ha voluto prendere di mira le Madonie con il fuoco. E si moltiplicano le richieste di invio dell’Esercito: l’ultima da parte del Wwf, che commentando la devastazione della provincia di Enna ha inoltrato una richiesta formale alla prefetta Matilde Pirrera.

Intossicati e famiglie evacuate sulle Madonie

A Petralia, come in altri paesi del Palermitano, si fa la conta dei danni: “Una decina di cittadini intossicati soccorsi dal 118 e qualcuno di loro è finito al pronto soccorso – racconta Macaluso -. Più di cento persone evacuate. Tre famiglie rimaste senza casa che hanno trovato alloggio in casa di parenti. Dieci aziende agricole danneggiate e cento animali morti”.

La notte di fuoco di Polizzi Generosa

Le fiamme hanno aggredito anche Blufi, Geraci Siculo, Petralia Sottana, Castellana Sicula, Gangi e Polizzi Generosa. Qui il sindaco, Gandolfo Librizzi, è rimasto in strada tutta la notte per dare una mano a vigili del fuoco, Protezione civile, Corpo forestale e volontari che hanno difeso il paese arroccato sulla rupe aggredita dalle fiamme divampate attorno alle 13 di mercoledì e spente soltanto alle 6 di giovedì. Attimi drammatici nella notte, con circa 150 persone costrette ad abbandonare le proprie abitazioni e rientrate soltanto all’alba e il rischio che le fiamme giungessero a un distributore di benzina.

Polizzi Generosa

Pergusa ancora vittima dei roghi

Scenario analogo sul fronte orientale. Non ha perso forza l’incendio che ieri ha devastato Pergusa (Enna) distruggendo anche due aziende agricole nella valle che va verso Valguarnera. Le fiamme, che nella notte hanno divorato contrada Pollicarini, ora sono tornate indietro e stanno risalendo il costone dietro la pineta di Pergusa, proprio dentro la riserva naturale. Almeno sei i punti dai quali il fuoco si è sviluppato.

Apocalisse sull’Etna

Nella notte ha bruciato anche il versante Nord dell’Etna. Alle prime luci del giorno i Candair e gli elicotteri sono andati a dare manforte alle squadre di terra che cercavano di arginare le fiamme sul territorio di Linguaglossa. L’incendio è divampato nel pomeriggio di mercoledì e, a causa del vento, si è propagato su più fronti. Uno ha puntato dritto su Piano Provenzana: in piena notte è stata disposta l’evacuazione di alcuni alberghi, i ristoranti sono stati chiusi e molta gente si è riversata per strada per paura.

“Incendi dolosi”

Situazione sotto controllo nel Ragusano, provincia presa di mira dagli incendi da circa 48 ore. Il sindaco del capoluogo ibleo, Peppe Cassì, come il collega di Petralia, non crede alla casualità. “Le aree degli incendi non sono collegate tra loro e ciò fa presumere la natura dolosa degli eventi”, afferma al termine di un sopralluogo condotto con il prefetto Ranieri e le forze dell’ordine sui luoghi colpiti dalle fiamme.

Sul fronte politico, dopo le polemiche di ieri sul filo Palermo-Roma, è stato il giorno dell’appello di Pd, M5s, Italia viva e Centopassi che hanno chiesto al presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, una seduta straordinaria per discutere dell’emergenza incendi nell’Isola. Dai banchi della maggioranza si è fatta viva la Lega, che ha accolto la proposta favorevolmente.


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