PALERMO – Il sito che la Regione Siciliana dedica al risultato elettorale ha un contatore ancora impietosamente fermo al 25 settembre: “Risultati provvisori degli scrutini, 5.250 sezioni su 5.298”. A quasi un mese dalla vittoria di Renato Schifani alle elezioni regionali, la composizione della nuova Ars resta ancora in bilico. Alcune province, come quella di Palermo, hanno proclamato gli eletti a Sala d’Ercole ma i problemi rilevati sui verbali da alcuni tribunali, chiamati a convalidare l’esito elettorale, stanno rallentando la macchina per l’insediamento del futuro parlamento regionale. Nelle aule dei tribunali si sta cercando di venire a capo di quei pasticciati verbali.
Tempi lunghi per la nuova Giunta
Prima conseguenza dello scrutinio infinito in Sicilia è la gestione solitaria a Palazzo d’Orleans da parte di Schifani, che ha più volte esternato il suo disappunto per una legge che condiziona i poteri della Giunta al giuramento a Sala d’Ercole. Se il Parlamento non si insedia, va da sé che anche il nuovo governo dovrà attendere prima di essere ufficializzato ed entrare nella pienezza dei suoi poteri. Bisognerà prima riunire l’Ars e votare il successore di Gianfranco Miccichè alla presidenza dell’Aula, poi potranno avvenire la nomina e il giuramento del nuovo governo.
Tutte le sezioni bloccate
Trapani, Siracusa, Agrigento e Caltanissetta i collegi che bloccano il dato definitivo dello scrutinio in Sicilia e la nascita della legislatura. Gli errori sui verbali sarebbero in alcuni casi macroscopici. Il caso più eclatante è Siracusa: qui mancano all’appello i risultati di 43 sezioni su un totale di 422. A Trapani si attende l’esito dei verbali della sezione di Misiliscemi, mentre ad Agrigento due seggi bloccano la proclamazione definitiva degli eletti. Le ultime due sezioni rimaste in bilico sono quelle di Villalba, in provincia di Caltanissetta.
La ‘disfida’ di Messina
A tutto questo si aggiunge anche la ‘disfida’ di Messina, con l’ultimo seggio disponibile del collegio conteso tra Luigi Genovese (Popolari autonomisti) e Alessandro De Leo (Sud chiama Nord). IN un primo momento il seggio era stato attribuito al figlio dell’ex segretario regionale del Pd Francantonio, ma un primo riconteggio dei voti di lista ha fatto pendere la bilancia verso la formazione di De Luca. Tra i due, però, si preannuncia battaglia. L’ennesima grana legata allo scrutinio per questo tormentato inizio di legislatura all’Ars.