Sicurezza nei luoghi di lavoro | I gruppi devono essere in regola - Live Sicilia

Sicurezza nei luoghi di lavoro | I gruppi devono essere in regola

Entro il 31 maggio i capigruppo dovranno presentare il “Documento di valutazione dei rischi” negli ambienti di lavoro. In caso contrario, pronta una sanzione che prevede persino l'arresto.

PALERMO – E adesso i gruppi parlamentari dell’Ars rischiano persino di essere… abusivi. Entro il 31 maggio, infatti, i “datori di lavoro” dei gruppi parlamentari (ovvero i capigruppo) dovranno necessariamente presentare il “Documento di valutazione dei rischi” negli ambienti di lavoro. Insomma, un certificato che assicuri contro i pericoli legati al lavoro in quegli uffici. Un documento che tornerà utile per evitarne un altro, di rischio: una sanzione che prevede persino l’arresto, o una ammenda.

Il Documento di valutazione dei rischi è uno strumento introdotto dal decreto legislativo 81 del 2008. Si tratta, per intenderci, del testo che disciplina le norme di sicurezza all’interno di un luogo di lavoro. “Il datore di lavoro committente – si legge all’articolo 26 – promuove la cooperazione ed il coordinamento, elaborando un unico documento di valutazione dei rischi che indichi le misure adottate per eliminare o, ove ciò non è possibile, ridurre al minimo i rischi da interferenze. Tale documento – prosegue la norma – è allegato al contratto di appalto o di opera. Ai contratti stipulati anteriormente al 25 agosto 2007 ed ancora in corso alla data del 31 dicembre 2008, il documento di cui al precedente periodo deve essere allegato entro tale ultima data”.

Ma i gruppi parlamentari, quel documento non l’hanno ancora presentato. Si è andati avanti, insomma, con autocertificazioni. Dalla validità limitata: scadranno infatti il 31 maggio prossimo. E non potranno essere rinnovate.

E già da un po’, a dire il vero, l’Amministrazione dell’Ars ha richiamato i gruppi parlamentari al rispetto della normativa. Di oltre un anno fa, infatti, è la lettera del Segretario generale Giovanni Tomasello che precisa, per farla breve, che – mentre l’Amministrazione ha provveduto a redigere il documento – lo stesso non hanno fatto i gruppi che gestiscono alcuni spazi in maniera autonoma. Come se fossero, insomma, piccole aziende all’interno del Palazzo.

“Il Palazzo dei Normanni – scrive Tomasello già nel febbraio del 2012 – ospitando diversi soggetti, distinti tra loro dal punto di vista giuridico anche ai fini dell’applicazione della disciplina di lavoro, costituisce un ambiente di lavoro multidatoriale”. Come dicevamo, quindi, i “datori di lavoro” a Palazzo dei Normanni sono diversi. E sono distinguibili innanzitutto in due categorie: “Occorre distinguere – prosegue il segretario generale – i rischi di lavoro in due differenti categorie a seconda che provengano da fonti che siano nel dominio del soggetto titolare dell’immobile e, in una certa misura, degli impianti (Ars) e fonti che siano nel dominio del distinto soggetto datore di lavoro utilizzatore degli spazi in cui operano i propri dipendenti”.

Insomma, una cosa è l’Ars, un’altra sono i gruppi parlamentari, in tema di sicurezza nei luoghi di lavoro. “Nel documento di valutazione dei rischi – puntualizza Tomasello – l’Assemblea regionale siciliana ha valutato i rischi di propria pertinenza mentre spetta ai singoli soggetti utilizzatori degli spazi che rivestono la qualità di datore di lavoro di adottare per ciascuno un proprio Documento di valutazione dei rischi. Si invitano, pertanto, – conclude il segretario generale – le SS.LL. A dare prontamente seguito agli obblighi sanciti dal decreto legislativo sopra menzionato”. Quello del 2008, appunto. Ma da allora, nessuna risposta. Passa oltre un anno, così, e la scadenza si avvicina. E già sono partite le mail dei consulenti legali dei gruppi che avvisano: “Il 31 maggio si avvicina”. E già che ci sono, ricordano le sanzioni: “Da 3 a sei mesi di arresto”. O una bella multa dai 2.500 ai 6.400 euro.


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