Silenzio, parla Falcone - Live Sicilia

Silenzio, parla Falcone

Le interviste (im)possibili
di
2 min di lettura

(rp) Dottore Falcone buongiorno, lei è un uomo paziente?
“Ho tollerato in silenzio le inevitabili accuse di protagonismo o di scorrettezze sul mio lavoro. Ritenendo di compiere un servizio utile alla società, ero pago del dovere compiuto e consapevole che si trattava di uno dei tanti inconvenienti connessi alla funzione affidatami”.

Sì, ci vuole pazienza.
“Ho dovuto registrare infami calunnie e una campagna denigratoria di inaudita bassezza”.

Che cos’era il pool antimafia?
“Se c’è una filosofia del pool, del lavorare insieme in materie così intimamente connesse come sono quelle che riguardano l’attività mafiosa era proprio quella di cercare sempre l’evolversi delle indagini per vedere attraverso un esame globale del fenomeno di potere incidere in maniera più efficace”.

Cosa pensa di Paolo Borsellino?
“Mi onoro della sua amicizia”.

Si parla spesso di lei e della sua ‘dottrina’ a proposito dell’uso dei pentiti nelle indagini antimafia.
“Sfido qualunque magistrato di Palermo e di altrove a dire che io abbia mai speso una parola una, a favore di questo o di quel pentito, che abbia mai chiesto un trattamento di favore”.

Ma, insomma, chi è lei, dottore Falcone?
“Si dice tutto e il contrario di tutto, che sono comunista o sono anticomunista, oppure sono diventato andreottiano, oppure sono diventato socialista”.

Qualcuno ha mai aperto i famosi cassetti della Procura?
“Le accuse di Orlando? è un modo di far politica attraverso il sistema giudiziario che noi rifiutiamo”.

Come si muore a Palermo, dottore Falcone?”
“Diceva Enzo Biagi: “Si può uccidere anche con la parola”.

Che cos’è la mafia?
“La mafia non è solo una semplice organizzazione criminale”.

Tutti l’hanno capito?
“C’è una trasversalità dell’incomprensione”.

La sua regola aurea di magistrato?
“Penso che quando non ci sono prove certe, i processi sarebbe bene neppure cominciarli”.

Se ne dicono tante di lei…
“Io non ho da dimostrare niente a nessuno”.

Lei come si definirebbe?
“Io Giovanni Falcone sono un uomo di questo Stato. Io credo alle istituzioni”.

Tornerebbe a scegliere la su a professione?
“Certo, con tutta probabilità”.

Ha ancora degli amici o diffida di tutti?
“E’ naturale che ho ancora amici. Ci mancherebbe solo che non ne avessi più”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI