Silenzio, parla Rossi|"E' tutto merito dei miei ragazzi" - Live Sicilia

Silenzio, parla Rossi|”E’ tutto merito dei miei ragazzi”

Il giorno dopo la vittoria sulla Juventus
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Sorride, e non potrebbe essere altrimenti, Delio Rossi. Reduce dalla vittoria in casa della Juventus, il tecnico rosanero è intervenuto questo pomeriggio alla trasmissione Tgs Studio Stadio, per parlare di questo strepitoso momento di forma della sua squadra. “Dal mio avvento stiamo facendo molto bene e credo sia principalmente merito di questi miei ragazzi – ha detto – questi risultati sono il frutto del loro impegno e della loro disponibilità settimanali”. Rispetto alla partita col Milan, Rossi non ha dubbi: “Penso che quella di ieri fosse più difficile, a Milano siamo andati con incoscienza: ieri sera ci giocavamo qualcosa di importante contro la squadra più blasonata d’Italia. Eravamo in uno stato d’animo diverso, sentivamo l’importanza della posta in palio”.
Interrogato sulle differenze rispetto alla sue precedenti squadre, Rossi ha risposto di trovare “delle similitudini con alcuni aspetti dell’ esperienza alla Lazio. Quando arrivai – prosegue il tecnico – dovetti confrontarmi con una situazione non facile dal punto di vista economico. Ci voleva fortuna, capacità e pazienza per valorizzare determinati ragazzi con uno zoccolo duro importante: è quello che sta accadendo qui, nonostante i rosa abbiano meno blasone dei biancocelesti possono arrivare a quei risultati e conquistare sul campo grandi successi”. Sul suo rapporto con i big delle squadre che ha allenato, in particolare con Zarate da una parte e Miccoli dall’altro, Rossi preferisce mantenere un profilo political correct: “Sono due grandissimi talenti e la bravura di un tecnico sta nell’incanalare la loro estemporaneità nell’ambito di un gioco di squadra”. Il tecnico quindi non può esimersi dal lodare la prestazione di Pastore: “Dio gli ha dato del talento – ha sottolineato – parliamo di un ragazzo di vent’anni che è stato proiettato dall’altra parte dell’oceano con l’etichetta di fenomeno. Fortunatamente è un ragazzo intelligente, equilibrato, vuole imparare e migliorare: gli ho detto che se ha la fortuna di seguirmi potrà ritagliarsi uno spazio importante. E siamo sulla buona strada: da lui però mi aspetto ancora di più”.
Poi qualche parola sulla convocazione in nazionale del portiere Salvatore Sirigu: “Sta dimostrando di poter reggere questo peso. Rubinho meritava spazio da titolare e Sirigu meritava di avere la tranquillità di sapere che la società puntava su di lui”.
Infine il tecnico romagnolo confessa di non conoscere ancora a fondo la città: “Ho sempre fatto solo il tragitto da casa allo stadio al campo d’allenamento e non la conosco ancora molto, ma avrò tempo di vederla. Io nasco al Nord, ma da più di trenta anni vivo al Meridione e so come pensa, che rapporto ha con la propria vita e la propria squadra. Ieri, di fronte al fatto di vedere la partita in mondovisione, sono stato orgoglioso che molti emigrati possono avere visto questa vittoria. Chiedo però una mano ulteriore ai nostri tifosi, affinchè tutti possano dire di aver dato il loro contributo. Io passerò, ma il Palermo e i suoi tifosi restano”.


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