Sindacati: "Violato il contratto" | Catania: "No a mortificazioni" - Live Sicilia

Sindacati: “Violato il contratto” | Catania: “No a mortificazioni”

L'assessore Giusto Catania

Continua il braccio di ferro tra sindacati della funzione pubblica e Amministrazione in merito alla gestione dei dipendenti comunali e all'assegnazione di orari e mansioni. Cgil e Uil attaccano sulle postazioni decentrate ma l'assessore Catania replica: "Abbiamo solo chiesto di chiudere un ufficio una volta ogni due settimane". Giovedì inizia la contrattazione.

DIPENDENTI COMUNALI
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PALERMO – “L’Amministrazione ha violato l’articolo 28 della legge 300/70 che sanziona l’attività antisindacale e ha imposto un demansionamento al personale delle postazioni decentrate”, scrive la Cgil. “Non c’è stata nessuna mortificazione, abbiamo solo chiesto che a turno ogni due settimane uno dei dipendenti chiuda la propria postazione”, risponde l’assessore al Decentramento Giusto Catania. Dopo l’assemblea di stamattina di Cgil e Uil presso l’aula didattica dell’ex monastero di Santa Maria in Valverde, continua il botta e risposta tra Palazzo delle Aquile e i sindacati della funzione pubblica su mansioni e orari di lavoro dei dipendenti comunali.

Giovedì, presso la direzione generale di via del IV Aprile, la Giunta e le parti sociali si siederanno a un tavolo per iniziare la contrattazione su orari e mansioni, ma per il momento la disputa resta piuttosto accesa. E non sembra essere a molto l’incontro dell’1 marzo tra Giunta e sindacati. Già l’indomani, infatti, il segretario della Cisl Giuseppe Badagliacca in una lettera al sindaco Leoluca Orlando criticava aspramente la macchina amministrativa e burocratica. Adesso anche Cgil e Uil tornano a fare sentire la propria voce sull’argomento con una nota congiunta in cui diffidano il capo area del Settore Servizi alla Collettività, Sergio Maneri, la dirigente al Coordinamento Circoscrizioni, Patrizia Giuseppina Arena, l’assessore Catania e il sindaco “dall’operare reiterati demansionamenti del personale. I dirigenti in questioni parrebbe abbiano emanato disposizioni di modifica di orari di lavoro e di servizio nonché modifiche delle mansioni dei lavoratori di categoria B, cui attribuirebbero mansioni inferiori ‘temporanee’, peraltro sembrerebbe senza neanche ordine di servizio individuale ove sia indicato dettagliatamente quale tipologia di lavoro individuale e quali orari individualmente i lavoratori dovrebbero osservare. Tali disposizioni sarebbero state emanate – continuano i due sindacati – sulla scorta di una nota del 10 ottobre 2012 del Segretario Generale basata su una norma previgente non più esistente”.

“Oggi ci siamo riuniti per protestare contro il demansionamento dei lavoratori – dice il segretario provinciale della Fpl Uil, Ilioneo Martinez -, un principio non suffragato da alcuna norma di legge. Anzi, suffragato, come la stessa Amministrazione ha scritto nell’atto, da una norma che non esiste più perché è stata abrogata. Sono troppe le mansioni accorpate e assegnate ai funzionari: i servizi, come il rilascio pass un tempo assegnato alla Td Group, vengono addizionati in assenza di un’integrazione di risorse umane e organizzative. I dipendenti sono troppo stressati – conclude Martinez – e un paio hanno già rassegnato le dimissioni”.

“L’Amministrazione, partita così bene nel voler offrire un servizio migliore, non ci ha coinvolti a dovere – dice la segretaria aziendale di Fp Cgil, Paola Caselli – e non ha rispettato le norme previste dal contratto nazionale di lavoro. Noi chiediamo il rispetto delle qualifiche del personale, il pagamento delle indennità previste dal contratto nazionale per il personale che turna per tenere aperti i servizi e il potenziamento dell’organico delle Circoscrizioni, che sono lo strumento con il quale il Comune è presente sul territorio”.

“Per aprire e chiudere le postazioni – replica Catania – il dirigente del servizio ha fatto un ordine di servizio con il quale si chiede che in via eccezionale, una volta ogni due settimane, un dipendente di categoria B chiude la postazione. L’ordine di servizio è dettato dall’emergenza perché non ci sono dipendenti di categoria A sufficienti per chiudere le postazioni. Non c’è alcuna volontà di mortificare il personale. Sicuramente questo ordine di servizio non si attiene al contratto. Ma non vedo francamente una grave mortificazione per i lavoratori. Abbiamo solo chiesto di dare una mano al Comune a mantenere il servizio. Il vero tema è garantire il servizio alla città. Sono sicuro che sia noi sia i sindacati abbiano questo comune interesse”.

Ma le critiche di Cgil e Uil non si fermano a orari e mansioni dei dipendenti, allargandosi all’accusa nei confronti di piazza Pretoria di aver violato l’articolo 28 della legge 300/70 che sanziona l’attività antisindacale. La violazione consisterebbe nel fatto che “la comunicazione delle modifiche a orari e mansioni non ci è pervenuta. Per questo chiediamo l’immediata revoca di tali disposizioni che secondo quanto esposto sarebbero illegittime”. Proprio battendo su questo tasto a gennaio la Cgil ha vinto un ricorso presentato al Giudice del Lavoro contro l’estensione dell’orario di apertura delle biblioteche comunali: Palazzo delle Aquile ha dovuto incassare una condanna ripristinando di fatto il vecchio orario. I sindacati si dicono pronti a presentare un nuovo ricorso sulle postazioni decentrate e, qualora non venisse accolto, a indire una manifestazione in blocco di tutta la funzione pubblica palermitana.

Ma l’assessore Catania non ci sta e ribatte “smentendo formalmente che una qualsiasi forma di contestazione su questo aspetto sia finora giunta all’Amministrazione. Il dirigente ha ricevuto una diffida sui demansionamenti ma non sulla violazione dell’articolo 28. Non abbiamo modificato l’orario di servizio, abbiamo articolato il rientro pomeridiano cambiando i giorni dell’apertura pomeridiana per evitare che fosse soltanto il mercoledì. Ripeto, non credo che le organizzazioni sindacali – conclude l’assessore – vogliano mettersi contro un provvedimento che non modifica il contratto e migliora il servizio, sono anzi sicuro che vogliono offrire il loro contributo. E mi sento molto fiducioso per l’incontro di giovedì”.


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