Braccio di ferro sui forestali | Polemica Pd-Cartabellotta - Live Sicilia

Braccio di ferro sui forestali | Polemica Pd-Cartabellotta

Gli operai davanti alla sede dell'Ars

Nella manovra previsti il blocco dei turn-over e dei rinnovi contrattuali e un tetto per i rimborsi chilometrici. E mentre i lavoratori protestano, Pd e Cgil vanno all'attacco, con Antonello Cracolici che tira in ballo l'assessore Cartabellotta. Ma lui replica: "Non mi sono mai occupato di forestali". (foto Billitteri)

PALERMO – Aggiornamento delle 18.50: Il caso dei forestali sta facendo discutere anche nella seduta d’aula di oggi pomeriggio, dove i parlamentari regionali stanno affrontando il bilancio regionale. L’articolo previsto in finanziaria sarà riscritto. E tra il Partito democratico e il governo è scontro. Da un lato i deputati democratici Mariella Maggio e Giovanni Panepinto che chiedono all’assessore alle Risorse agricole, Dario Cartabellotta, di condividere con il Pd la riscrittura della norma. “La riscrittura dell’articolo 12 della Finanziaria sul comparto dei forestali – dicono –  deve essere condivisa con i gruppi parlamentari della maggioranza, ad iniziare dal gruppo più consistente che è quello del PD”. E Antonello Cracolici, nel corso del suo intervento in aula durante il dibattito sul Bilancio, incalza l’assessore. “Cartabellotta è indignato dal fatto che alcuni forestali vivano a Pioppo e lavorino a Cefalù? Sono d’accordo, ma lui era a capo del dipartimento, dovrebbe essere proprio lui a spiegarci come è potuto succedere”. E, secca, arriva la replica dell’assessore: “Cracolici – dice a Livesicilia – deve avere scarsa memoria: non sono mai stato a capo del dipartimento Foreste, ma ho diretto quello dell’Agricoltura, e non mi sono mai occupato di forestali prima d’ora”.

 

Parte oggi all’Assemblea regionale l’esame della finanziaria che contiene le norme per la riduzione della spesa destinata al comparto dei forestali siciliani. Un articolo predisposto dal governo, nello specifico, blocca i turn-over, i rinnovi contrattuali e fissa a 15 chilometri il limite massimo rimborsabile per le trasferte.

Un capitolo – quest’ultimo – che, finora, alla Regione è costato 30 milioni di euro l’anno, somma che ha coperto le spese per le trasferte dei dipendenti dell’Azienda Foreste e dell’Antincendio: totale, 26 mila lavoratori. E questo maxi rimborso, adesso, va tagliato. Pena: l’esclusione della Regione dagli aiuti dell’Europa per il pagamento degli stipendi proprio ai forestali.

Ma la norma prevista in finanziaria ha fatto storcere il naso alla maggior parte delle forze politiche del Parlamento regionale e anche ai sindacati. E ha creato delle crepe anche nella maggioranza di governo. Proprio all’articolo sui forestali, infatti, il Partito democratico ha presentato alcuni emendamenti che puntano ad evitare “l’accanimento  – come l’ha chiamato Antonello Cracolici – che si sta consumando sulla pelle dei lavoratori forestali”. Una “punizione”, insomma. “Non si può – ha detto Cracolici – contemporaneamente bloccare contratti fermi dal 2009, abrogare il turn-over e bloccare le giornate lavorative. Quello che è previsto nei contratti di lavoro va negoziato tra le parti, non può certo essere abrogato per legge”.

Una posizione condivisa anche dalla Cgil. “L’uso improprio dei fondi europei – ha detto il segretario regionale Michele Pagliaro –  e la necessità di riorganizzare il settore forestale sono due argomenti su cui il sindacato non ha mai taciuto trovandosi di fronte una politica sorda. Adesso che il problema è esploso il governo regionale trovi subito soluzioni che evitino la mannaia sui forestali già penalizzati dal mancato rispetto dell’accordo del 2009. Quando i nodi vengono al pettine devono essere i responsabili a farsene carico, quindi la politica, senza scaricare i problemi sulle spalle di lavoratori che troppo spesso e troppo facilmente sono finiti nell’occhio del ciclone per motivi che non sono a loro addebitabili. Adesso – ha aggiunto Pagliaro – va fatta un’operazione di pulizia e la Regione deve prendere in carico tutte le spese che le competono, evitando che si aprano da un lato problemi con l’Europa e dall’altro conflitti sociali. Crocetta si assuma la responsabilità dei problemi aperti, senza fare scaricabarile, proponendo soluzioni che considerino tutte le variabili sul tappeto”.

“Il governatore Crocetta non criminalizzi i lavoratori forestali come ha fatto in questi mesi con gli operatori della formazione professionale”. Così la Cisl, nel giorno in cui all’Ars è in discussione la manovra di bilancio e delegazioni di operai forestali sono arrivati dalle nove province dell’Isola per un sit-in di protesta davanti a Palazzo dei Normanni. Per la Fai Cisl, la federazione cislina dell’agroalimentare, “il settore ha bisogno di una riforma complessiva e la Cisl lo ha detto a più riprese in questi anni, pure in occasione del convegno regionale del 9 dicembre scorso”.

Dalla parte del governo, invece, la Uil. E’ giusto – ha detto il segretario regionale Claudio Barone – che il Governo regionale intervenga per bloccare gli abusi sulle indennità chilometriche dei forestali. Servono disposizioni precise, regole e controlli per impedire clientele e furberie ma soprattutto per non penalizzare chi invece svolge correttamente il proprio lavoro. Il corretto utilizzo dei Fondi Ue, inoltre, può servire a rendere il settore più efficiente e a uscire dall’eterna emergenza”.

E oggi, mentre i lavoratori dell’Azienda Foreste protestano davanti Palazzo dei Normanni, è arrivata la risposta del presidente Crocetta: “La questione posta da alcuni se si possa intervenire sui contratti – ha detto il governatore –  riteniamo possa essere risolta in modo molto semplice: i forestali dovranno lavorare nelle zone di residenza e non potranno spostarsi oltre un raggio di 15km. Riteniamo non ci sia alcuna violazione contrattuale ma una gestione ottimale delle risorse con l’eliminazione di un disagio per i forestali, costretti magari in una giornata a fare centinaia di km. Crediamo però che, pur trattandosi di una misura prevalentemente organizzativa, sia necessario documentare tale misura all’interno del bilancio di previsione con apposita norma, al fine di rendere visibile il risparmio che si sta realizzando nel dipartimento interessato, che consente tra l’altro di reperire quelle risorse necessarie per la stabilizzazione del precariato siciliano”.


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