"So di essere scomodo" - Live Sicilia

“So di essere scomodo”

Massimo Ciancimino risponde con un commento a un articolo di Livesicilia e racconta le sue difficoltà. Comunque la pensiate, secondo noi, una bella risposta. Che merita l'apertura.
Massimo Ciancimino a Livesicilia
di
2 min di lettura

Gentile Roberto,
ho sempre saputo che la strada che volevo percorrere era tutta in salita. Certo, forse lo è più di quello che avevo sicuramente immaginato. Ricordo ancora le parole di mio padre, quando sollecitato dal giudice Falcone provai a convincere il famoso ‘Don Vito’ a saltare il fosso: “Sei un sognatore, un idealista. Né tu né il giudice Falcone capite quanto il gioco sia grande”. Non ho neanche mai capito che gioco fosse quello di ammazzare o delegittimare le persone perbene, che hanno – anche col sangue – provato a ridare dignità a questa nostra splendida terra. So di essere scomodo, di dare fastidio a tanti, di essere addirittura orticante, contrasto un ostracismo innato nella gente normale, la così detta ” società civile “. Mitomane per Dell’Utri, mafioso per Gasparri, falsario per Mori, manovratore per Violante, non c’è giorno che quotidiani e tv non si sprecano in facili giudizi ed insulti. Chi sono lo sanno tutti, lo scrivete ogni giorno, il figlio dell’ex sindaco mafioso, Ciancimino junior, il testimone privilegiato. Ma mi creda Roberto, cosa provo e cosa realmente sto vivendo non lo potete neanche immaginare. Non voglio atteggiarmi a vittima, non lo sono, con il cognome che porto non lo sarei neanche se dovessero eliminarmi. Sono e rimarrò, mio malgrado, un’anomalia in un ben rodato sistema omertoso. Ben vengano i silenzi dei figli di Provenzano. Ritengo che sapere come realmente e dove hanno vissuto e come si sono potuti spostare in Italia sarebbe molto più utile per gli inquirenti delle mie dichiarazioni nel processo che vede illustri imputati, coloro che avrebbero favorito la latitanza del numero uno di cosa nostra. Ma rispettiamo i sentimenti dei figli dei mafiosi, lo trovo giusto. ‘Non si può giudicare chi si ama’, ha scritto qualcuno più titolato di me. Io non amavo mio padre e mi sono permesso di giudicarlo, chiedo solo di rispettare anche la mia scelta. Se ho sbagliato pagherò, statene certi, non ho ne leggi né cariche a tutela di quelle che saranno le mie colpe. Immagino che i dubbi su di me resteranno, ma almeno ho provato a spiegare il mio stato d’animo. Buona serata.
Cordiali saluti, Massimo Ciancimino.

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