PALERMO – Lavorare per un’azienda del nord ma vivere in Sicilia. Con la norma sul south working inserita nella Finanziaria regionale sarà più semplice. L’articolo ‘Incentivi a sostegno del lavoro agile – South working’ introduce delle facilitazioni per le assunzioni e il lavoro a distanza in Sicilia per i giovani siciliani. Il tutto grazie ad un aiuto economico messo a disposizione dalla Regione.
Cos’è e come funziona la norma sul south working
Il governo regionale, infatti, ha previsto un contributo a fondo perduto del valore di 30mila euro per ogni lavoratore, su un plafond complessivo di 54 milioni di euro spalmati su tre anni. A beneficiarne saranno le imprese che effettueranno nuove assunzioni di lavoratori subordinati a tempo indeterminato o che metteranno in campo trasformazioni dei rapporti di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato. Tutto questo ad una condizione: dovranno consentire ai propri lavoratori di lavorare a distanza, in Sicilia, per almeno cinque anni. La norma si applica chiaramente per quei tipi di contratti che prevedono il lavoro ‘agile’.
Coworking nei comuni delle aree interne
L’articolo 3 della legge di stabilità, inoltre, stabilisce un fondo di sei milioni di euro distribuiti su tre anni per la realizzazione di spazi di coworking nei comuni delle aree interne. Una mossa aggiuntiva che punta ad evitare lo spopolamento dell’entroterra siciliano. Entrambi i plafond faranno riferimento al Fondo Sicilia, costituito presso l’Irfis.

