Spaccano l'asfalto di via La Malfa | Il Comune taglierà gli alberi - Live Sicilia

Spaccano l’asfalto di via La Malfa | Il Comune taglierà gli alberi

Via Ugo La Malfa (foto Google Maps)

Una decisione obbligata. Verranno eliminati alcuni pini, ma gli uffici chiedono interventi drastici (foto Google Maps)

PALERMO
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PALERMO – Troppo cemento, troppe costruzioni, troppo asfalto. E così le radici, alla ricerca del nutrimento necessario, affiorano, vanno verso l’alto e non si fanno remore a rompere strade e marciapiedi, rendendo le vie impraticabili. Uno scenario abbastanza comune in una città come Palermo, ma che in via Ugo La Malfa, nel cuore della zona industriale della città tra supermercati, centri commerciali, sedi di uffici pubblici e privati, provoca tanti danni da richiedere l’abbattimento dei pini domestici.

Sono oltre 200 gli alberi che, a destra e sinistra della strada, sorgono a ridosso dei marciapiedi, stretti in uno spazio striminzito; tanto stretto che i pini di via Nenni e via La Malfa, pur di sopravvivere, fanno emergere le radici “incuranti” di automobili e pedoni, provocando non solo disagi ma anche tanti danni. Una situazione giunta a un punto tale che un’azienda, la 4L Lodetti Lavorazione Leghe Leggere, ha anche fatto causa a Palazzo delle Aquile che due anni fa è stato condannato a pagare i danni. I pini marittimi hanno infatti danneggiato l’area privata che era stata affittata a un’altra azienda che, a causa degli allagamenti e dell’asfalto sconnesso, ha deciso di lasciare l’immobile in anticipo. Un mancato introito, per la 4L, che si è così rivolta alla giustizia. Il Tribunale ha infatti stabilito che i pini hanno rovinato il piazzale, usato come parcheggio, ma anche arrecato danni al muretto di recinzione, senza che il Comune sia mai intervenuto; da qui la condanna di Palazzo delle Aquile a ripagare il mancato guadagno dell’affitto e il rifacimento dell’area, pari a quasi 400 mila euro.

Ma al di là del caso specifico, a creare più di un’apprensione all’interno dell’amministrazione è il timore che il precedente possa fare “scuola” per tanti altri casi simili in città. I pini domestici sono infatti molto diffusi, a Palermo come altrove: crescono velocemente, ma sono stati piantati prima che il cemento li circondasse. Il risultato è che, a causa di un suolo sempre più impermeabilizzato, le radici tendono ad andare verso l’alto, cercando l’acqua di condensa che si crea sotto l’asfalto ma provocando fenditure e sollevamenti. Il problema è che non c’è un modo per evitare che la situazione si ripeta in futuro, proprio per le caratteristiche degli alberi che diverrebbero instabili, e così l’unica soluzione è tagliarli e sostituirli, con tutte le conseguenze del caso.

Nel marzo scorso i tecnici comunali che si occupano delle potature hanno così preso carta e penna e scritto una lettera al capoarea Domenico Musacchia e al vicesindaco Fabio Giambrone, mettendo nero su bianco che “sarà necessario procedere all’abbattimento e alla relativa sostituzione degli alberi” che hanno provocato i danni e quindi la condanna per il Comune. Una porzione minima degli oltre 200 pini che sorgono tra via Nenni e via La Malfa, ma per evitare che il caso si ripeta gli uffici chiedono un progetto di “ringiovanimento del patrimonio arboreo”, visto che le possibili conseguenze per le casse del Comune (nel caso di altre condanne) costerebbero molto più che sostituire gli alberi. Una situazione che però potrebbe ripetersi in tanti altri quartieri di Palermo, alle prese con i danni provocati dalle radici, con lo spettro di una pioggia di condanne che rischierebbe di mandare gambe all’aria i conti della città.


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