PALERMO – Una grossa fetta degli episodi di spaccio di droga è stata riqualificata e ritenuta di lieve entità. Circostanza che ha reso meno pesanti le condanne rispetto alle richieste dell’accusa. E ci sono anche degli assolti.
Si è chiuso nei giorni scorsi, davanti al giudice monocratico del Tribunale di Palermo Giangaspare Camerini, uno dei tanti processi per spaccio di droga nel quartiere Sperone.
Il blitz dei carabinieri del Comando provinciale risale a ottobre 2023. Fra i palazzoni di edilizia popolare si vendevano crack, cocaina, hashish e marijuana. I clienti arrivavano anche dalla provincia. I militari delle stazioni di Acqua dei Corsari e Brancaccio scoprirono tre punti di spaccio, anche vicino alle scuole. Gli indagati avrebbero smerciato droga pure a minorenni.
In totale gli indagati erano 36 (la posizione di alcuni imputati è stata stralciata) e avrebbero gestito un giro di affari di 5.000 euro al giorno. Complessivamente le telecamere dei carabinieri avevano monitorato più di 9 mila cessioni. Oltre 150 i consumatori segnalati alla Prefettura.
Questi gli imputati e le pene: Alessio Sammartino un anno e 6 mesi, Vito Asaro un anno e 11 mesi, Alessandro Antonio Lusitano un anno e 5 mesi, Rosario Tarantino 2 anni e 4 mesi, Salvatore Calafiore 3 anni, Salvatore Ferruggia 10 mesi, Santo Di Fata un anno e 10 mesi, Vincenzo Neri un anno e un mese.
Assolti Paolo Chiovaro, Matteo Puccio, Cristian Altieri, Michele Bravo e Vincenzo Mazzola dagli episodi di spaccio che gli venivano contestati. La formula è “perché il fatto non sussiste”. Erano difesi dagli avvocati Fabrizio Bellavista, Andrea Maniaci, Sabrina Puglia e Riccardo Bellotta.

