CATANIA – Partenza in ritardo per il l’appello sulla sparatoria di Librino dell’agosto 2020. La parte di processo che riguarda le responsabilità dei Cursoti milanesi nello scontro a fuoco sarebbe dovuto partire oggi, giovedì 16 maggio, davanti alla prima sezione della Corte d’Assise d’Appello di Catania.
La decisione della Corte
Ad annunciare il rinvio dell’apertura del processo è la presidente della prima sezione Elisabetta Messina. Dopo l’appello degli imputati, la presidente ha spiegato di essersi occupata appena due giorni fa di un’altra sentenza, quella su Salvatore Chisari. “Anche se sono filoni diversi si tratta dello stesso evento, la sparatoria di viale Grimaldi”, ha detto Messina.
Per questo, prosegue la presidente della prima sezione, lei e la consigliera a latere hanno ritenuto di doversi astenere dal seguire anche la parte di processo che riguarda i Cursoti, e hanno presentato un’istanza di rinuncia al presidente della Corte d’Appello, il quale dovrà decidere se accettare o rifiutare l’istanza.
Tutto rinviato quindi al prossimo 6 di giugno, quando la prima sezione della Corte d’Assise d’Appello si riunirà di nuovo. A quel punto, se l’istanza di rinuncia sarà accettata il processo passerà alla terza sezione; se sarà rifiutata l’appello si svolgerà davanti alla stessa prima sezione.
La sparatoria di Librino
Il processo che sarebbe dovuto iniziare oggi riguarda le responsabilità dei Cursoti milanesi nel conflitto a fuoco di Librino dell’agosto 2020, in cui morirono due persone e ne furono ferite sei. Nel luglio 2023 Carmelo Distefano, Roberto Campisi e altri membri del clan furono condannati in primo grado per la sparatoria. La procura decise di appellare la sentenza.
Lo scambio armato fu il culmine di un momento di altissima tensione tra Cursoti milanesi e Cappello – Bonaccorsi. Secondo la ricostruzione del processo di primo grado, un gruppo di fuoco dei Cappello su 14 scooter e moto raggiunse una roccaforte dei Cursoti in viale Grimaldi come rappreseaglia per il pestaggio di Carmelo Distefano e altri Cursoti ai danni di Gaetano Nobile.
Nei giorni precedenti l’aggressività era cresciuta anche a causa di violenze personali tra i membri dei clan, per storie di donne e per le storiche rivalità nella divisione del mercato della droga e delle piazze di spaccio.