'Spartacus', Lo Bello assolta |Ma la Procura presenta appello - Live Sicilia

‘Spartacus’, Lo Bello assolta |Ma la Procura presenta appello

Una vicenda che risale al 2013

La sentenza della Corte dei conti
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PALERMO – L’ex assessore della Regione Siciliana Maria Lo Bello è stata assolta dalle accuse della procura regionale della Corte dei Conti per l’adozione del progetto Spartacus. Il giudice di primo grado, ha accolto le tesi della difesa escludendo la carenza del necessario nesso tra la delibera della giunta e il danno erariale prospettato in 35.401.000 euro, pari alle risorse impiegate nel progetto “Spartacus”, contestando la violazione del divieto di affidare in house il progetto al Ciapi, in quanto ente non adeguato sul piano organizzativo; violazione del divieto di assunzione in enti e società regionali del personale impiegato per la realizzazione delle attività progettuali; sviamento di risorse pubbliche per finalità diverse da quelle programmate, assumendo che l’unico scopo realmente perseguito dalla Amministrazione regionale fosse quello di assicurare lavoro precario ai soggetti precedentemente addetti agli sportelli multifunzionali. I magistrati contabili citarono la Lo Bello al pagamento di 885.250 euro .

La Procura regionale contestava all’ex assessore di avere, nella qualità di componente della Giunta Regionale, contribuito con il proprio voto favorevole alla adozione della deliberazione n. 328 del 2013 fornendo, per questa via, un apporto causalmente riconducibile alla programmazione ed alla esecuzione del progetto “Spartacus”. Lo Bello costituitasi in giudizio attraverso l’avvocato Girolamo Rubino si difese evidenziando, in particolar modo, “come la Giunta, con la deliberazione n. 328/2013, si fosse limitata ad esprimere una mera presa d’atto in ordine alla proposta dell’Assessore Regionale competente, rimettendo agli organi ed agli uffici dell’Amministrazione regionale il compito di verificare la concreta fattibilità del progetto in questione, che in quella fase si trovava allo stato embrionale”. La Procura ha successivamente impugnato la sentenza pronunciata dalla Corte dei Conti.

(ANSA).

 


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