Speravo nella dignità | Mi sono sbagliato - Live Sicilia

Speravo nella dignità | Mi sono sbagliato

Dopo le polemiche dovute alla sua presa di posizione, Andrea Vecchio contro-replica a chi lo ha accusato. "Svela" i segreti delle riunioni di giunta. E non le manda a dire...

Diario di un assessore
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2 min di lettura

La mia lettera ha seminato il panico nelle fila della giunta regionale. Nel timore di perdere posizioni nella corsa all’accaparramento di voti, il gioco si è fatto pesante. Prima di scrivere ero consapevole che tutto questo sarebbe successo, da ingenuo speravo che a qualche assessore un sussulto di dignità sarebbe arrivato. Mi sono sbagliato.

In un comunicato firmato, da tutta la giunta tranne che da Massimo Russo e da Marco Venturi, mi si chiede : “quali atti clientelari ed elettorali” la giunta abbia adottato. Non lo so. Non lo so perché le riunioni di giunta non sono lineari e trasparenti. Non mi intendo di leggi, ma credo che potrebbero essere illegittime. Per ogni giunta non esiste una convocazione ufficiale; non esiste un ordine del giorno; non esiste un foglio raccolta firme delle presenze; i verbali non vengono scritti durante le riunioni, ma un funzionario prende appunti su quello che si dice; nella seduta successiva non si è mai approvato un verbale della seduta precedente; ad oggi non ho letto nessun verbale delle riunioni di giunta, dei deliberati della giunta. A reiterati inviti telefonici rivolti dagli uffici del gabinetto alla segreteria di giunta è stato risposto che i verbali non sono ancora stati scritti. In data 29 agosto scorso, con nota prot. 77138 è stata rivolta formale richiesta per l’invio di tutta la documentazione prima elencata così che quando questa documentazione dettagliata sarà nei nostri uffici potremo rispondere alla richiesta di chiarezza.

In quanto alla mia presenza ingombrante non ritengo possano esserci commenti. Sono, è vero, una persona scomoda, ingombrante, perché non riesco a piegarmi alle storture di qualunque genere. Il presidente Lombardo lo sa bene, conosce questo aspetto del mio carattere. In occasione della mia nomina, per dovere di onestà, ebbi a dire al Presidente Lombardo: “Presidente lei è sicuro di quello che sta facendo, è sicuro di volermi in giunta. Lei lo sa che io sono una persona ingovernabile”? Il presidente mi ha risposto: “Sì, sì, non si preoccupi, lei è libero di agire senza condizionamenti, svolga il suo lavoro come ritiene”. Questo il risultato. Come nei romanzi d’appendice: continua…


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