"Erbacce e topi, Stadio delle Palme dimenticato". L'assessore: "Io ci sono"

‘Stadio delle Palme abbandonato’ | L’assessore risponde: “Io ci sono”

"Ultimamente è cresciuta un'erba infestante che sta scollando la pista" (Foto di Giovanni Palmisano)
La denuncia del presidente di un'associazione e l'apertura dell'assessore allo Sport Petralia Camassa FOTO

PALERMO – “Da quasi un mese abbiamo ripreso le attività allo Stadio delle Palme, nel pieno rispetto delle norme anti-Covid, ma a parte la gestione degli ingressi l’impianto è totalmente abbandonato”. Lo denuncia a Live Sicilia il presidente dell’associazione sportiva dilettantistica Polisportiva Palme, Giovanni Palmisano, ponendo alcuni interrogativi sulla gestione dell’impianto che a marzo scorso ha riaperto i battenti dopo un lungo e imponente restyling.

“Sembra che lo stadio sia stato dimenticato – riassume Palmisano –. La manutenzione è carente soprattutto a livello di giardinaggio: ultimamente è cresciuta un’erba infestante che sta scollando la pista, rimessa a nuovo da poco, perché si va a infiltrare fra le piccole sfere che compongono uno dei suoi strati. Una volta invece veniva opportunamente spruzzato il diserbante. Anche il prato è cresciuto ed è totalmente incolto – continua il presidente dell’associazione – e addirittura ci riesce difficile entrare in campo, perché la siepe che lo circonda sta crescendo al punto che presto il varco di accesso si chiuderà. L’abbandono generale si percepisce anche dall’esterno perché spesso si accumula fogliame abbondante anche intorno all’impianto. Tutto questo causa la presenza di ratti, visti anche dagli atleti durante il giorno, e di zanzare a mai finire”.

Lo stato generale descritto da Palmisano, testimoniato anche da alcune foto da lui scattate (GUARDALE QUI), lascia l’amaro in bocca agli atleti che tanto hanno atteso la riapertura dell’impianto: finito ‘sotto i ferri’ nell’ormai lontano luglio 2019 per lavori di ristrutturazione ritenuti improrogabili, è stato riconsegnato ai palermitani solo il 2 marzo 2020. “La morale è che ora, dopo che sono finite le grandi opere, pare che la manutenzione tocchi a noi utenti – critica Palmisano – e per questo mi chiedo: è questo il trattamento da riservare a un impianto sportivo per cui sono stati spesi centinaia di migliaia di euro, che ha pure già causato grandi disagi dovuti ai ritardi della riapertura? Ci tengo a precisare che il capo dell’impianto, la dottoressa Annita Borino, è una persona disponibile e pronta al dialogo, ma se non ha il personale a disposizione cosa può realizzare?”.

Le perplessità di associazioni e atleti riguardano anche la dotazione a disposizione degli utenti e l’uso che finora il Comune ha fatto dello stadio. È ancora Giovanni Palmisano a spiegare: “A giugno il Comune di Palermo si era reso disponibile a dotare l’impianto di attrezzi necessari per lo svolgimento di molte discipline, come pesi, dischi, giavellotti, martelli, ostacoli e materassi per il salto in alto o con l’asta. Che fine hanno fatto? A maggior ragione se si pensa che l’alternativa, se mancano questi attrezzi, è andare ad allenarsi altrove a pagamento. E poi – chiede ancora – perché all’interno dello Stadio delle Palme non vengono organizzate e realizzate manifestazioni sportive, chiaramente in assenza di pubblico come previsto dalle norme anti-contagio, mentre in altri centri della città sì?”.

“Su tutto lo Stadio delle Palme va fatto un lavoro profondo – risponde l’assessore allo Sport, Paolo Petralia Camassa – e non lo dico per deresponsabilizzare il Comune, ma perché abbiamo fatto una valutazione complessiva e vanno riviste determinate posizioni amministrative senza se e senza ma. Questo perché forse è mancata un’estrema continuità nella frequentazione dell’impianto, il che porta a non avere contezza precisa di ciò che accade quotidianamente al suo interno. Se per esempio lungo la pista di atletica cresce l’erba, perché internamente all’amministrazione non viene segnalato al settore che si occupa del verde prima che diventi un problema? Questa rivalutazione della gestione dello stadio va fatta e posso annunciare che arriverà”.

L’assessore entra anche nel merito della questione degli attrezzi sollevata da Palmisano, spiegando che “è assolutamente vera” e che “in magazzino ce ne sono diversi, che attendono una sorta di ricognizione prima di essere impiegati. Comunque, per questa e altre segnalazioni – prosegue Petralia Camassa – il mio messaggio ai cittadini è che l’amministrazione è aperta a tutto e tutti. Comunichiamo, incontriamoci, se c’è qualcosa che dev’essere fatto meglio parliamone in tutti i modi possibili. Credo sia anche per questo che finora allo stadio sono mancate le grandi manifestazioni: forse nel tempo è mancato il dialogo fra il Comune e le associazioni che frequentano l’impianto. Ma io sono qui per dialogare e voglio rendere centrale una struttura spettacolare come lo Stadio delle Palme”.

Infine qualche anticipazione sul campo da pallacanestro, negli anni usato da diversi amatori che vi accedevano scavalcando e relegato a un ruolo marginale se rapportato al resto dell’impianto: “Di recente è stato riconsegnato all’Ufficio sport – ricorda – e come il resto dello stadio va rimesso in luce. Sto cercando di rendere concreto un intervento significativo, sia per trasformare il campetto in punto essenziale di convergenza, sia per dire basta al fatto che si scavalchi per giocare”. Poi una chicca: “Sul rilancio del campo da basket posso dare un indizio dicendo che si sta lavorando per dare più colore all’ambiente, magari rendendo omaggio a un punto di riferimento nella vita di ogni cestista che è venuto a mancare quest’anno”. Niente nomi, ma tutte le strade portano a una iniziativa per commemorare Kobe Bryant, leggenda dei Los Angeles Lakers scomparsa a gennaio in un incidente aereo insieme alla figlia Gianna e altre sette persone.


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