Sono perfettamente d'accordo con l'autore di questo assolutamente veritiero articolo...sono stati esposti tutti o quasi tutti i problemi della nostra amatissima Sicilia...il ponte non serve a niente e a nessuno...ci sono altre cose da fare e tante....auguriamoci che dopo il flop del ponte, si pensi ai problemi del sud anche se non sono ottimista al riguardo...
Stato-Mafia, “Falcone mi disse: | ‘controlla gli appalti'”
Commenti
Lascia un commento
Gli ultimi commenti su LiveSicilia
Concordo!!!! Tante parole vuote di significato.
Figuriamoci se questi signori ridavano indietro dei soldi al comune....già hanno risolto tutto. Quando invece un cittadino chiede un rimborso anche di soldi non dovuti,se tutto va bene passano anni!!!!!! Poi si lamentano se non andiamo più a votare!!
In bocca al lupo voterò per lei ..
Scusa ma sei pure fiero di avere un capo di nome Lollo? ‘’ per fortuna la siccità ha colpito la Sicilia e non le regioni del nord Italia ‘’. Senza vergogna.
Si mette su un processo… e poi dura una vita. E così si continua a pestare l’acqua nel mortaio… Che dire? In quel ‘controlla gli appalti’ di cui parla l’ex pm di Mani Pulite Antonio Di Pietro… viene fuori un’ingenuità cosmica che ha dell’incredibile. I cani, i gatti, i pesci del mare e anche quelli degli acquari, per non parlare delle formiche cui per indole e per quella loro voglia di vedere tutto da vicino non sfugge niente, sanno da sempre che la madre di tutte le mangiuglie abita e prospera negli appalti, ma non per una fisima particolare o per una minchiata vestita a festa, ma perché la cascata di miliardi del vecchio e nuovo conio da cui tutti attingono, dalla politica alla mafia di ordine a grado, è dai lavori pubblici che viene alimentata. Ma Di Pietro, che di Berlusconi ne voleva fare un solo boccone, aveva dovuto avere l’input da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino per capirci qualcosa. Ma anche allora forse ci ha capito poco… se non si è reso conto che le cattedrali del deserto di cui lo Stivale mantiene da sempre il primato mondiale… nascono soltanto per spartirsi le torte che lo chef di questo o quel ministero sforna per fare arricchire gli amici e gli amici degli amici e per finanziare i partiti di appartenenza. L’affaire, o ‘trattativa Stato-mafia’ come viene chiamata dalle toghe con una delle tante circonlocuzioni alla stesse care, è lì. E indisturbato continua a pascolare dato che ogni procura d’Italia si affanna dietro ad una trattativa… che fa specchio delle allodole.