ACIREALE – Non si fermano le ricerce del 63enne scomparso a Stazzo nel corso di un’immersione. Dal pomeriggio di ieri, il nucleo sommozzatori dei vigili del fuoco, insieme ai Carabinieri e alla Guardia costiera, sta perlustrando il tratto di mare antistante la costa acese, per cercare l’uomo, G.F. che, secondo le testimonianze raccolte sul posto sarebbe un poliziotto in pensione e un sub esperto.
La scomparsa risalirebbe a giorno 27 anche se l’allarme da parte dei familiari è stato lanciato solo ieri pomeriggio. Le ricerche sono scattate immediatamente da parte dei sommozzatori che, casualmente, stavano facendo addestramento notturno. Nella notte è stata controllata la costa e, alle prime luci dell’alba, c’è stata la prima immersione. Le ricerche continuano nonostante le avverse condizioni meteo. L’auto dell’uomo è stata ritrovata posteggiata nel porticciolo di Stazzo.
Un episodio che evidenzia l’importanza del nucleo sommozzatori dei pompieri il cui recente riordino ha cancellato il servisio notturno. Decisione contrastata dalle sigle sindacali autonome, in particolare l’Usb, il cui rappresentante Costantino Saporito torna a lanciare l’allarme. “Un soccorso per caso – afferma il sindacalista. A Catania, infatti, il nucleo sommozzatori è chiuso al lavoro notturno dalla circolare del riordino del luglio 2015 perché poco produttivo. Eppure – prosegue – continua a lavorare grazie alla volontà soggettiva dei vigili del fuoco. Catania è meta di sbarchi di immigrati, ha un rischio acquatico elevatissimo, ha un traffico merci e passeggeri primo in Sicilia – aggiunge – eppure tutto ciò non serve e non ha valore per i vertici politici di Roma.
