Stm Catania, Uil: "Azienda snobba allerta, sciopero" - Live Sicilia

Stm, Uil Catania: “Azienda snobba allerta, sciopero”

Il sindacato: "Chi non si è potuto recare al lavoro durante l'allerta rossa ha ricevuto solo permessi non retribuiti"
LA DENUNCIA
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CATANIA – “Alla Stm di Catania l’allerta meteo è cosa da poco anche se rossa. È talmente snobbata dall’azienda che sono stati gentilmente concessi solamente permessi non retribuiti a quei lavoratori che non si sono potuti recare nello stabilimento nei giorni, appunto, di allerta rossa. Una scelta almeno discutibile”: lo afferma in una nota la segretaria della Uilm di Catania, guidata da Giuseppe Caramanna, che ha deciso di di proclamare sciopero nelle ultime quattro ore di turno dei giorni 31 marzo, 1 e 2 aprile dopo aver ricevuto come risposta “un silenzio imbarazzato” alla richiesta di un incontro con i vertici aziendali per chiedere ragioni del provvedimento, che ha colpito soprattutto la Squadra A.

La protesta prevede per il 31 marzo l’astensione degli addetti alla Squadra A dalle 2.10 alle 6.10, così nelle ultime quattro ore anche il primo e il secondo turno. Sono interessati pure i part-time per il 50 % delle ore previste.

“È inammissibile – sottolinea il sindacato in una nota – che nella direzione aziendale nessuno si renda conto del grave disagio e del danno economico provocati nei lavoratori e nelle loro famiglie. Assurdo non riconoscere come i permessi retribuiti in caso di allerta siano una misura di buon senso, di civiltà. Per noi della Uilm lo sono a tal punto che, a differenza di altri, abbiamo inserito questo punto nella nostra piattaforma di contrattazione collettiva”.

La Uil conclude manifestando “preoccupazione per un precedente, che potrebbe portare domani a decisioni aziendali ancora più discriminatorie e penalizzanti come la contestazione di assenza ingiustificata per allerta meteo, che comporterebbe sanzioni più gravi di una trattenuta in busta-paga e soprattutto costringerebbe i lavoratori a scegliere tra pane e incolumità personale rischiando in strada la vita pur di recarsi in fabbrica”.


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