STM, l’80% dei lavoratori dice si all’accordo con Cgil e Fiom

STM, l’80% dei lavoratori dice si all’accordo con Cgil e Fiom

Il sindacato: "Risultato straordinario"

CATANIA – Si è concluso ieri lo spoglio del voto sull’ipotesi di accordo integrativo alla STMicroelectronics. E il risultato è netto e inequivocabile. L’80% delle lavoratrici e dei lavoratori ha approvato la piattaforma proposta dalla maggioranza della delegazione trattante. “Ancora una volta – commenta Rosy Scollo, segretaria generale Fiom Catania – attraverso la pratica democratica del referendum, i lavoratori hanno detto la loro. E quando i lavoratori si esprimono occorre solo ascoltarli con umiltà e rispetto”. 

La Fiom

Grande la soddisfazione della Fiom sull’esito del voto. “Un risultato straordinario – continua la sindacalista – che premia gli sforzi fatti in questi mesi dalla nostra organizzazione. Ma che, soprattutto, porta tanti benefici ai dipendenti STM e a tutto il territorio catanese. Gli ingenti investimenti previsti su Catania, produrranno tanti nuovi posti di lavoro. Posti che si aggiungono agli attuali 5200 dipendenti e che sono parte integrante dell’accordo”. 

L’accordo

L’accordo prevede forti aumenti salariali (a regime 126 euro al mese). Poi un premio di risultato annuo che passa dagli attuali 3500 euro a 5500 euro. E ancora, l’avvio del percorso di stabilizzazione dei precari, colonie estive per i figli dei dipendenti e congedi parentali retribuiti al 100% a carico dell’azienda. “Gli accordi di secondo livello si fanno per migliorare le condizioni di lavoro delle persone, per aggiungere diritti e aumentare i salari – continua Scollo –. E nel nostro caso pensiamo di aver fatto un buon lavoro, come conferma anche l’esito del referendum”. 

La Cgil

Soddisfazione esprime anche la Cgil di Catania. “La ricaduta di questo accordo sul nostro territorio sarà concreta – afferma Carmelo De Caudo -. È infatti necessario che a Catania aumentino le opportunità di lavoro di qualità, come accadrà grazie ai nuovi investimenti STM. Solo così scoraggeremo la fuga dei giovani che sono ancora alla ricerca di trattamenti economici più dignitosi”.  

“Ecco perché quest’accordo – conclude – è un chiaro esempio di come fare buon sindacato, sia in termini normativi che salariali. Soprattutto in un contesto sempre più povero come il nostro, dove gli esempi di contrattazione migliorativa sono piuttosto rari. Ribadiamo infine l’esigenza e l’importanza di rendere la Zona Industriale all’altezza dei bisogni delle imprese e dei lavoratori che vi operano. Che sia realmente attrattiva per eventuali nuovi investitori”. 

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